Investing.com - Borse europee deboli in apertura di settimana mentre l’attenzione si rivolge all’Italia in attesa della scadenza prevista per domani per la risposta del Governo italiano, che dovrà inviare alla commissione europea la lettera per giustificare i motivi per cui intende non rispettare le regole sul debito imposte dall’Unione europea.
"Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il più moderato di tutti, cerca di mandare gesti di apertura a Bruxelles” spiega José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets. Per dirla senza mezzi termini, “sono iniziate le vendite, per il momento limitate, ma evidentemente tutto proseguirà. Tria ha dichiarato che sono disposti ad abbassare gli obiettivi di crescita utopica che il Governo italiano ha stabilito e a mettere in atto clausole di aggiustamento della spesa immediatamente se i risultati non dovessero rispettare le previsioni. Chiaramente questo non basterà affinché Bruxelles accetti questi bilanci, ma almeno stanno iniziando i primi passi verso l'avvicinamento. Fino ad ora il Governo italiano era completamente chiuso a qualsiasi cambiamento", conclude l’analista.
"Vedremo cosa presenta e se è stato accettato o meno”, spiegano da Bankiter, aggiungendo che “sembra difficile per l'Italia riorientare la propria posizione e ancora più difficile per la Commissione europea ammorbidire la propria. Soprattutto, se si considera che la scorsa settimana ha ridotto la sua stima di crescita per l'Italia nel 2019 all'1,2% dall'1,7% della sua precedente previsione, e 'contro' l'1,5% stimato dal Governo italiano. Questo porta ad un deficit stimato del 2,9%, un livello che contrasta con il 2,4% presentato nei bilanci respinti dalla CE", spiegano gli analisti dell’istituto.
Secondo Renta 4, "il grado di disponibilità a riconciliare le posizioni o ad intensificare il confronto dipenderà dall'evoluzione dei costi di finanziamento e dallo spread italiano, che rimane stabile a livelli di 300 punti base. Al momento, l'Italia non sembra molto disposta a modificare il suo bilancio, anche se le ultime informazioni indicano la possibilità che il Governo italiano stia studiando la riduzione del PIL stimato per il 2019 per cercare di raggiungere un accordo e quindi non superare l'obiettivo del 2,4% di disavanzo”.
"La reazione dei mercati finanziari italiani dipenderà da come entrambe le parti saranno in grado di gestire la questione dei bilanci ed è probabile che il resto dell'Eurozona presterà particolare attenzione a ciò che fanno quelli dei paesi periferici, mercati che finora sono stati in grado di evitare il contagio in larga misura, ma non siamo sicuri che possano resistere per molto tempo", spiegano da Link Securities.
Gli esperti dell’istituto aggiungono che, in questo scenario, "la posizione della BCE è molto complessa, poiché se smette di comprare il debito a gennaio, come prevede di fare nell'ambito del processo di ritiro degli stimoli monetari, senza che la crisi italiana sia stata risolta, i mercati obbligazionari dell’Italia e probabilmente quelli di altri paesi alla periferia dell'euro potrebbero subirne le conseguenze".