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Mercato già posizionato sul rallentamento USA

Pubblicato 16.01.2019, 11:48
Aggiornato 16.01.2019, 11:03
© Reuters.  Mercato già posizionato sul rallentamento USA

© Reuters. Mercato già posizionato sul rallentamento USA

Secondo l’analisi di Pictet il mercato si è ‘portato avanti’ con il T-bond che ha iniziato a prezzare il rischio recessione già nel 2019, ma ha anche reso più favorevoli le valutazioni degli asset.


Il 2018 ha consegnato al 2019 i timori che avevano determinato l’andamento non brillante dei mercati a fine anno, dalle tensioni sul commercio globale, alla riduzione della liquidità immessa dalle banche centrali, al rallentamento della crescita. A inizio 2019 le preoccupazioni dei mercati restano le stesse, ma la reazione forse esagerata di dicembre ha anche aperto una finestra di opportunità per chi ha giudicato i prezzi ormai al bottom di periodo. Nell’aggiornamento sulla strategia di investimento di Pictet Asset Management, datata gennaio 2019 e curata da Andrea Delitala e Marco Piersimoni, rispettivamente Head of Investment Advisory e Senior Portfolio Manager della casa ginevrina, si osserva che l’andamento di dicembre ha portato alcune asset class, primi tra tutti i bond del Tesoro americano, a prezzare concretamente il rischio di una recessione già nel 2019.

IL RAPPORTO PREZZI/UTILI MOLTO RIDIMENSIONATO
Infatti l’ultimo mese del 2018 è stato archiviato con perdite a doppia cifra per alcuni mercati, tra cui ’S&P e Nikkei e più contenute ma pesanti su Eurostoxx e emergenti globali, mentre si sono mossi in sostanziale recupero i mercati obbligazionari, con i Treasuries USA decennali che hanno visto i rendimenti, che si muovono in direzione opposta ai prezzi, scendere dal 3% di inizio dicembre al 2.70% di fine anno. Un trend che si riflette anche sulle aspettative relative alle prossime mosse della Fed con i futures sui tassi a breve che puntano sulla possibilità che la banca centrali si possa limitare a un solo rialzo al posto dei due attesi. Questo ha anche comportato però valutazioni dei mercati azionari riportate su livelli più favorevoli, con rapporti tra prezzi e utili scesi in alcuni casi fino a 30 punti percentuali rispetto ai massimi del 2018...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pictet

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