Di Mauro Speranza
Investing.com – Si avvicina la prospettiva del taglio dei tassi nell’eurozona e di un aumento degli acuisti da pare della BCE per contenere l’effetto del coronavirus sull’economia.
Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha affermato che “il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, a seconda dei casi, per garantire che l’inflazione si muova verso il suo obiettivo in modo sostenuto”. “Restiamo vigili e seguiremo da vicino tutti i dati in arrivo”, aggiungeva de Guindos.
Le parole di de Guindos arrivano dopo quelle di questa mattina da parte di Francois Villeroy de Galhau, il quale aveva affermato che questo “non è il momento” di mettere in atto ulteriori misure. “Se servisse di più e fossimo convinti che il sostegno della Bce possa essere efficaci, allora potremmo fare di più”, aveva lasciato aperto la porta Villeroy.
Le previsioni degli analisti
Da Ubs prevedono un taglio dei tassi rinviato a fine aprile, dopo che la BCE manterrà un atteggiamento “wait and see”, nel corso della prossima riunione prevista per il 12 marzo.
“Sono aumentate le aspettative di nuovi interventi di politica monetaria da parte delle banche centrali, con il mercato che ora prezza un ulteriore taglio dei tassi della Bce con una probabilità del 96% nell'anno (dal 65% a fine gennaio) e più di 2 tagli dei tassi della Fed nei prossimi 12 mesi», spiegano gli esperti di Equita.
“Tuttavia”, aggiungono dall’istituto, “abbiamo dei dubbi sul fatto che tagliare i tassi (da una base già molto bassa) o aumentare gli acquisti di titoli con il Qe possa questa volta contenere la contrazione degli utili” delle imprese. “A nostro avviso”, concludono, “serviranno azioni più decise”.
L’effetto sulle borse
La prospettiva di un nuovo taglio dei tassi sta attirando le vendite sui titoli bancari, trascinando con sé i principali indici europei, attualmente tutti in rosso. Il Ftse Mib continua in rosso (-3%), mentre si assiste a perdite dell’1% per il Dax, il Cac 40, l’Ibex 35 e per il Ftse 100.
L’indice dei bancari di Milano, il FTSE Italia All Share Banks, sta sottoperformando il Ftse Mib con un crollo del 5%. Tra i peggiori, da segnalare Banco Bpm (MI:BAMI) con un -8%, mentre cedono il 6% illimity Bank (MI:ILTY), Bper Banca (MI:EMII), Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI), Banca IFIS (MI:IF), Unicredit (MI:CRDI), Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) e Ubi Banca (MI:UBI).
Male (-4%) anche Mediobanca (MI:MDBI), FinecoBank (MI:FBK), Unipol (MI:UNPI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), mentre cedono del 3% DoValue (MI:DOVA), Banca Generali (MI:GASI) e Banca Mediolanum (MI:BMED).