Norwegian Air smetterà di volare dall'Irlanda verso Stati Uniti e Canada, perché le rotte non sono più convenienti a livello commerciale.
Dopo la messa a terra dei Boeing (NYSE:BA) 737 Max, infatti, è a rischio l'utile della compagnia scandinava, che ha in dotazione ben 18 di questi jet ed è ricorsa al noleggio di altri aerei per sostituirli.
Una soluzione che costerà oltre 70 milioni di euro quest'anno, e che la società con base ad Oslo considera insostenibile a lungo termine.
"Penso che molte persone ritengano che la vicenda dei 737 sia solo una scusa - dice il travel editor Simon Calder - Norwegian ha molti problemi, debiti elevati e bassa redditività".
La messa a terra dei 737 Max ha un impatto critico anche su altre compagnie aeree a basso costo.
Ryanair (LON:RYA) ha già rivelato di avere 900 piloti ed equipaggio in sovrannumero, la TUI Airways stima invece che la messa a terra dei Boeing abbia un impatto di oltre 140 milioni di euro: denaro che queste compagnie aeree chiederanno a Boeing.
"Riceveranno un conto assai salato alla fine dell'estate (per le lacune nella schedulazione) che la Boeing dovrebbe pagare", rimarca Calder.
Il 737 Max è stato messo in naftalina lo scorso marzo, dopo due incidenti che causarono la morte di 346 persone in Etiopia e Indonesia.
Publiée par Norwegian sur Lundi 29 avril 2019