Ricevi uno sconto del 40%
⚠ Allerta sugli utili! Quali azioni sono pronte a salire?
Scoprite i titoli sul nostro radar ProPicks. Queste strategie hanno guadagnato il 19,7% da un anno all'altro.
Sblocca l'elenco completo

Rischio coronavirus anche per l’Italia mentre la UE taglia stime sul PIL

Pubblicato 13.02.2020, 12:23
Aggiornato 13.02.2020, 12:25
© Reuters.

Di Mauro Speranza

Investing.com – La crescita economica italiana, seppur flebile, potrebbe essere messa ancora più a rischio per colpa del coronavirus, le cui conseguenze stanno colpendo diversi settori dell’economia mondiale, compresa l’Italia.

"L'impatto del coronavirus rischia di essere significativamente negativo per l'economia globale e anche per l'Italia", spiegava in una intervista il viceministro delle Finanze, Antonio Misiani. "Ora è diventato più complicato raggiungere l'obiettivo governativo di una crescita pari allo 0,6%", affermava Misiani.

L’allarme arriva dopo che alcune società italiane del settore del lusso, tra cui Moncler, avevano sottolineato come il coronavirus stesse impattando sulla loro attività proprio per la situazione attuale in Cina.

Infatti, "la Cina è il terzo fornitore italiano, molti turisti cinesi vengono in Italia" e “acquistano quantità significative dei suoi beni di lusso”, ha detto Misiani, sottolineando anche il pericolo per il settore dei viaggi, dopo il blocco dei voli aventi come destinazione proprio il gigante asiatico.

Preoccupazioni per l’Italia arrivano anche dalla Corte dei Conti, la quale ha invitato a “valutare con grande attenzione il quadro della finanza pubblica anche a valle della spinta al ribasso sull'economia derivante dal coronavirus, che si innesta su un panorama tutt'altro che confortante".

“Nel quadro economico generale si sono ora innestati impulsi nuovi e in parte imprevisti”, aggiungeva il presidente Angelo Buscema, spiegando che questi effetti “sembrano riportare verso il basso le prospettive economiche: dalle tensioni geopolitiche agli effetti, difficili da stimare, del 'coronavirus' sull’economia cinese e, di riflesso, su tutte le altre aree economiche mondiali".

La Commissione europea riduce le previsioni sul PIL italiano

L’Italia, inoltre, rischia di restare ultima in termini di crescita economica tra i paesi dell’eurozona e sembrano non esserci segnali sul miglioramento dell’economia del nostro paese.La Commissione europea, infatti, ha ridotto le sue stime per l’economia italiana dello 0,1%, portando così le sue previsioni per il 2020 a +0,3% e a +0,6% nel 2021. La media della crescita nell’eurozona resterà a 1,2%, ponendo l’Italia all’ultimo posto in classifica sia per il 2020 che per il 2021.

Nel rapporto ‘Winter Forecast’, la commissione spiega che "le indagini sulla fiducia delle imprese mostrano una partenza debole nel 2020. Il clima del settore industriale è migliorato in gennaio ma non segnala ancora un'imminente ripresa del settore”.

Le previsioni sull’Italia arrivano dopo il negativo dato sulla produzione industriale, risultata in calo dell’1,3% nel 2019, risultato peggiore dal 2014.

"La nostra stima ora è 0,5% per il 2020", aggiungono gli analisti di Moody's, "ma se fosse 0,3%, 0,2% o 0,7% non farebbe grande differenza". Il problema più importante è che "la crescita è bassa", concludono questi esperti.

Prova a spargere ottimismo il ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, affermando che “tutti i nostri indicatori indicano una ripresa”, in quanto "a gennaio, la produzione industriale e il Pil dovrebbero aumentare". Il governo, ha concluso il ministro, resta "fiducioso" di una ripresa economica.

La crescita nell’eurozona e il coronavirus

La Commissione, però, ha lanciato l’allarme anche sull’economia dell’eurozona, con il coronavirus possibile fattore di rischio. “La crescita prosegue con passo costante e moderato", scrive Bruxelles, segnalando però "nuovi rischi" come il coronavirus, che lasciano le prospettive "ancorate al ribasso". Per ora si vedono effetti globali "limitati", ma "più a lungo dura e più impatteranno su sentimento economico e condizioni globali di finanziamento”.

Sulla questione è intervenuto anche Paolo Gentiloni, commissario europeo agli affari economici. “Ogni valutazione dell'impatto economico del coronavirus è soggetta a grande incertezza”, spiegava Gentiloni, aggiungendo che “valutazione tecnica è che avrà un impatto sulla Cina soprattutto nel primo trimestre del 2020, con effetti globali relativamente limitati. Ma questa valutazione è soggetta al ribasso se l'epidemia dovesse durare di più o peggiorare”

Ultimi commenti

col senno di poi
Ai primi di marzo l'effetto coronavirus sarà finito e si parlerà solo di ripresa trainata dal rimbalzo cinese. L'ottimismo spingerà i mercati almeno fino a Pasqua, si tornerà a guardare i fondamentali.
Se si investe più sulla salute è molto meglio , Ma qui si torna indietro ..Sono italiana ma appena posso scappo
Si è vero il virus cinese lo stanno usando come scusante anche se è risibile proprio... Dato che anche la Germania ha frenato magari la piantano anche loro con la loro retorica miope oltre che dannosa dell'austerità. Ma la BCE non la pensa così...
Corte dei conti :troppa burocrazia, paese in mano ai sinistroidi burocrati, mi vergogno di essere italiano ormai
Se il problema è globale di tutte le nazioni xké rompono... Quest'anno i valori minimi richiesti devono essere rivalutati a ribasso x tutti... Problema risolto.. Invece è solo una scusa x aumentare tasse e forse Iva... Una beffa x i cittadini...
mo danno la colpa al Corona virus.... pazzesco.... i consumi del lusso sono solo rimandati di qualche mese.... non cambia la sostanza...
qua prima di fare politiche economiche che aiutano le impresa si pensa all'assistenzialismo
il coronavirus c'entra poco. qui mancano le politiche economiche.si pensa ai migranti e non a far crescere un economia asfittica. pietosi
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.