Investing.com - Il dollaro scende contro l’euro nei primi scambi di questo mercoledì ed è scambiato in range stretto in quasi tutte le coppie, con i mercati che hanno approfittato della tregua sul calendario economico per assimilare le parole di ieri del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Alle 4 ET (08:00 GMT), il cambio EUR/USD si attesta a 1,0981, su dello 0,2% rispetto a ieri sera. L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute dei mercati sviluppati, scende dello 0,1% a 98,680.
Powell ha annunciato che la Fed comincerà presto ad espandere nuovamente il suo bilancio. Ci ha tenuto a sottolineare che non si tratterà di una ripresa del “quantitative easing”, ma piuttosto di un esercizio tecnico per assicurarsi che il sistema finanziario abbia abbastanza liquidità per funzionare adeguatamente.
Questo suggerisce che la Fed si limiterà a comprare asset a breve scadenza, evitando qualsiasi tentativo di intervenire direttamente sulla formazione di prezzo degli asset a più lunga scadenza. Al contrario, la Banca Centrale Europea di recente si è impegnata a riprendere gli acquisti di 20 miliardi di euro di bond governativi al mese e probabilmente li espanderà a tutta la curva del rendimento nel tentativo di abbassare i tassi di tutti i bond.
Intanto, Powell ha puntualizzato di non aver escluso un altro taglio dei tassi di interesse quest’anno, ma ha precisato che la Fed si farà guidare dai dati. Per gli analisti queste parole indicano la possibilità che i tassi USA saranno presto abbassati.
“Sembra effettivamente che l’economia USA stia perdendo lo slancio”, afferma il capo economista per l’Asia-Pacifica di ING Robert Carnell. “Le nostre previsioni di un taglio dei tassi ad ottobre seguito da un ulteriore intervento a dicembre sembrano altamente plausibili considerati i recenti dati. Avranno un’ulteriore spinta se le trattative commerciali dovessero portare ad un nulla di fatto”.
I negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina riprenderanno domani, ma le speranze di una svolta si sono ridotte drasticamente, con gli Stati Uniti che hanno adottato una serie di misure punitive concentrandosi non sulle pratiche commerciali cinesi ma sulle violazioni dei diritti umani, un’area in cui sarà politicamente più difficile per la Cina cedere.
Intanto la sterlina è scambiata nella parte inferiore di un nuovo range dopo essere scesa ieri al minimo di un mese sulla scia dell’ultima svolta nelle trattative sulla Brexit. Le trattative sono quasi saltate con i toni sempre più aspri da parte di Londra e delle altre capitali europee, il che non farà che aumentare il rischio di una caotica Brexit senza accordo.
Alle 08:00 GMT, la sterlina si attesta a 1,2228 dollari, in lieve rialzo da ieri sera. Scende tuttavia contro l’euro a 1,1137, staccandosi dal minimo di un mese segnato ieri.
Ad ogni modo, dato che il Primo Ministro Boris Johnson ha indicato che chiederà una proroga della scadenza del 31 ottobre, come previsto dalla legge britannica, se non dovesse ottenere un accordo durante il summit della prossima settimana, i mercati sono ancora riluttanti a mettere in conto la peggiore delle ipotesi.