Investing.com - Il dollaro sale negli scambi asiatici di questo mercoledì, sulla scia della pubblicazione dei dati forti sulle vendite al dettaglio, mentre la sterlina è scambiata vicino al minimo di due anni in un clima di apprensione per la Brexit.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,4% a 96,922 alle 1:24 ET (05:24 GMT).
Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% a giugno, secondo quanto ha riportato ieri il Dipartimento per il Commercio USA, rispetto alle previsioni di un rialzo minore, dello 0,1%.
I dati migliori del previsto hanno dimostrato che l’economia è in forma ed hanno ridimensionato le aspettative di un allentamento aggressivo della politica monetaria da parte della Federal Reserve questo mese.
Intanto, la sterlina sale dello 0,1% contro il dollaro ma rimane vicino al minimo di due anni nei timori di una Brexit senza accordo.
Entrambi i candidati al ruolo di Primo Ministro, Jeremy Hunt e Boris Johnson, hanno espresso la propria contrarietà ad un accordo sul confine irlandese, rendendo sempre più probabile che il Regno Unito esca dall’Unione Europea il 31 ottobre senza accordo.
Il cambio GBP/USD si attesta a 1,2415, su dello 0,1%.
I dati economici deludenti e le indicazioni dalla Banca d’Inghilterra circa la possibilità di tagliare i tassi, anziché alzarli come previsto precedentemente, contribuiscono a pesare sulla moneta.
“Sull’euro pesa la sterlina da tempo in difficoltà, che a sua volta probabilmente soffrirà per i timori legati alla Brexit fino a quando non sarà deciso il leader del partito Conservatore la prossima settimana”, afferma Yukio Ishizuki, esperto senior di strategie monetarie di Daiwa Securities.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,1% dopo che il Presidente USA Donald Trump ha affermato che ci vorrà ancora molto prima che Washington e Pechino raggiungano un accordo commerciale.
Il dollaro australiano è sensibile agli sviluppi in Cina, il principale partner commerciale dell’Australia.