Investing.com - Il dollaro è pressoché invariato negli scambi europei del mattino di questo martedì, ma comincia a prendere slancio contro l’euro all’inizio di una giornata in cui la politica sarà al centro del mondo economico.
L’euro si attesta a 1,1079 dollari alle 3:30 ET (07:30 GMT) e si avvia a testare il minimo della scorsa settimana di 1,1066 dollari in vista di una giornata importante al parlamento italiano. Il Primo Ministro Giuseppe Conte terrà un discorso nel pomeriggio e sono previste le sue dimissioni prima di un voto di sfiducia chiesto dalla Lega, il partito di destra membro minore del governo di coalizione. Sebbene sia la Lega che il Movimento 5 Stelle sembrino aver rinunciato a proseguire con il loro governo, è tutt’altro che chiaro cosa potrebbe succedere se il voto di sfiducia dovesse avere successo.
Le elezioni anticipate sono una possibilità, ma è anche possibile che il Presidente Sergio Mattarella chieda ai partiti in parlamento di formare un nuovo governo. In teoria, il Movimento 5 Stelle ed il partito di centro sinistra tradizionale, il Partito Democratico, sarebbero in grado di formare una maggioranza che potrebbe approvare il bilancio per il prossimo anno ed allentare lo scontro sul bilancio con l’Unione Europea. Tuttavia, per fare questo i due partiti dovrebbero mettere da parte le ostilità reciproche.
Anche gli aspetti economici sono contro l’euro al momento, con la tedesca Bundesbank che ha avvertito nel suo report mensile di ieri che si aspetta un secondo trimestre consecutivo di contrazione in estate, implicando che il tradizionale motore della zona euro sarebbe in recessione per la prima volta in un decennio.
L’euro, tuttavia, si rafforza contro la sterlina dopo l’ultima iniziativa del Primo Ministro Boris Johnson sulla Brexit che ha messo in evidenza la distanza tra le posizioni del Regno Unito e dell’UE circa la gestione futura del confine irlandese. In una lettera aperta al Presidente del Consiglio UE Donald Tusk, Johnson ha nuovamente ribadito il desiderio di libertà per allontanarsi dagli standard normativi UE sul lungo periodo, una prospettiva che l’UE ha sempre detto che richiederà l’introduzione di controlli al confine ed alla dogana.
La sterlina si attesta a 1,0927 contro l’euro, giù dello 0,3% rispetto a ieri sera ed apparentemente riprendendo la sua discesa, mettendo fine all’impennata di short-covering innescata dalle speranze che i legislatori possano arrivare ad un accordo trans-partitico per bloccare una Brexit senza accordo.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale di meno dello 0,1% a 98,257.
Intanto, il cambio EUR/CHF resta in buona offerta nel contesto del rallentamento globale che costringe alla riduzione dei carry trade e fa salire la domanda di valute rifugio. Gli analisti notano che i depositi a vista nel sistema bancario elvetico sono aumentati in modo accelerato nelle ultime quattro settimane, un qualcosa che secondo loro suggerisce un intervento da parte della Banca Nazionale elvetica per rallentare il rialzo del franco svizzero. Ad 1,0854 contro l’euro, il franco è schizzato di quasi il 10% negli ultimi 16 mesi, con la maggior parte dell’apprezzamento avvenuto negli ultimi quattro mesi.