Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro va giù negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, ma i range sono stretti mentre gli investitori valutano una serie di dati economici positivi, la prognosi preoccupante del presidente della Federal Reserve, i timori per una seconda ondata di Covid-19 e le tensioni diplomatiche in Asia.
Alle 3:05 ET (07:05 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 96,852. Il cambio EUR/USD sale dello 0,2% a 1,1286 sulla scia del chiaro miglioramento delle immatricolazioni di auto in UE a maggio, ma dovrà affrontare i dati sull’indice IPC della zona euro più tardi.
Il cambio AUD/USD sensibile al rischio sale dello 0,2% a 0,6897. La coppia GBP/USD è pressoché invariata a 1,2570, dopo la serie di dati deboli sull’indice sui prezzi al consumo e alla produzione che potrebbero far salire le probabilità di un ulteriore allentamento in occasione del vertice della Banca d’Inghilterra domani.
Le spese dei consumatori USA si sono riprese a maggio, con le vendite al dettaglio schizzate di quasi il 18%, l’aumento mensile maggiore mai registrato dal 1992, sebbene abbia seguito il calo peggiore mai visto ad aprile. I dati sembrano indicare che il peggio dello shock economico dovuto alla pandemia possa essere ormai passato.
Tuttavia, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha raffreddato l’entusiasmo, dipingendo un altro quadro cupo dell’economia USA al Congresso. La sua testimonianza proseguirà nel corso della giornata.
Pechino intanto fatica a contenere la nuova epidemia, mentre i contagi negli USA segnano i massimi storici in sei stati.
Inoltre, stanno aumentando le tensioni tra Cina ed India, con gli scontri presso un punto di confine hanno provocato la morte di 20 soldati indiani ed un numero imprecisato di vittime cinesi.
Il calo di oggi del biglietto verde potrebbe essere precursore di una mossa più ampia, secondo Stephen Roach, professore dell’Università di Yale ed ex presidente per l’Asia di Morgan Stanley (NYSE:MS).
Roach lunedì ha previsto un crollo del 35% della valuta USA contro i suoi principali rivali nell’immediato futuro, per via dell’aumento del deficit del paese e della riduzione dei risparmi.
Aggiunge che l’ascesa della Cina e l’allontanamento degli USA dai suoi partner commerciali probabilmente metteranno fine alla supremazia del dollaro come valuta di riserva mondiale.