Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro scende negli scambi europei di questo giovedì, con gli investitori che sembrano pronti a passare dagli asset rifugio alle valute più rischiose in attesa dei dati sulla disoccupazione USA.
Alle 3 ET (07:00 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 99,640, giù dello 0,1%. Il cambio EUR/USD scende dello 0,2% a 1,0939, mentre la coppia GBP/USD sale dello 0,3% a 1,2418. Il cambio USD/JPY va su dello 0,1% a 107,28.
Lo scoppio della pandemia ha costretto le economie sviluppate a chiudere tutto, con i governi impegnati ad applicare misure di distanziamento sociale per frenare la diffusione del virus.
La prova più evidente del danno economico causato è arrivata la scorsa settimana, quando le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione USA, uno dei primi indicatori dei trend economici, sono schizzate a 3,28 milioni, superando di gran lunga il record precedente di 695.000 del 1982.
I dati di questa settimana saranno pubblicati alle 8:30 ET (12:30 GMT), con altre 3,5 milioni di richieste previste.
Ovviamente, si tratta di dati deboli ma, volendo trovare una nota positiva, potremmo dire che un numero alto di richieste significa che i lavoratori usufruiranno del supporto fornito dal piano di stimolo. E questo manterrà il tanto necessario reddito disponibile nell’economia.
Inoltre, il prezzo del greggio è schizzato questa mattina, sulla scia delle parole di ieri sera del Presidente Donald Trump secondo cui Russia ed Arabia Saudita stringeranno un accordo per mettere fine alla guerra dei prezzi “entro pochi giorni”.
I prezzi del greggio globali sono scesi di oltre due terzi quest’anno, pesando fortemente sulle finanze dei paesi che dipendono dalle entrate della materia prima per finanziarsi.
Alle 3:00 ET, la coppia USD/NOK crolla dell’1,6% a 10,23, mentre il cambio USD/RUB registra -1,4% a 77,63. La Russia ha speso il 5% delle sue riserve per difendere il rublo nella settimana terminata il 20 marzo. I dati della scorsa settimana saranno pubblicati nel corso della giornata.
Alcune valute dei mercati emergenti, vulnerabili, sono andate sotto forte pressione ultimamente tra ampi deficit dei conti correnti, bassi rating del credito e riserve di valuta estera limitate che hanno fatto aumentare i rischi.
Il rand sudafricano ha segnato minimi storici, mentre la lira turca crolla al minimo di due anni. Il tono più positivo di questa mattina ha permesso loro di registrare piccole riprese.
Alle 3:10 ET (07:10 GMT), il cambio USD/ZAR scende dello 0,3% a 18,15 e la coppia USD/TRY va giù dello 0,5% a 6,6623.