Investing.com - Il dollaro scende negli scambi di questo giovedì mattina, sulla scia di una raffica di notizie spesso contraddittorie circa le imminenti trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina che riprenderanno nel corso della giornata a Washington.
Sebbene una conclusione definitiva del conflitto sembri fuori portata dopo l’ennesima serie di attacchi alle compagnie da entrambe le parti questa settimana, le notizie suggeriscono che i paesi sarebbero disposti ad accettare un accordo parziale sul breve termine in modo da permettere alle rispettive economie di respirare visto il rallentamento subìto per via dello scontro.
Bloomberg ha riportato nella notte che la Casa Bianca vorrebbe ripresentare l’idea di un patto sulla gestione monetaria che era stato oggetto di discussione nelle trattative all’inizio dell’anno, nonché la sospensione dell’aumento dei dazi sulle importazioni cinesi che entrerà in vigore questo mese.
Il New York Times nel frattempo scrive che gli Stati Uniti potrebbero dare un po’ di tregua alle compagnie USA che riforniscono il colosso delle telecomunicazioni Huawei.
Altri hanno una posizione più pessimistica sui negoziati: sia il South China Morning Post che Fox News affermano che potrebbero saltare.
Dopo tutte queste notizie, lo yuan cinese e le valute legate alle materie prime, come aussie e “kiwi”, salgono contro il dollaro negli scambi della mattinata europea.
Alle 3:30 ET, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,3% a 98,547. Il dollaro è in calo dello 0,3% contro lo yuan, sia continentale che offshore.
L’euro approfitta della debolezza del dollaro per salire sopra gli 1,1000 per la prima volta in una settimana. Alle 3:30 ET sale dello 0,4% a 1,1041 dollari. E questo nonostante i dati più deboli del previsto sulla produzione industriale in Francia e le esportazioni minori delle aspettative in Germania ad agosto.
Anche la lira turca, che aveva segnato il minimo di quattro mesi contro il dollaro all’inizio della settimana con le sue truppe che si preparavano ad invadere la Siria settentrionale, vede una breve ripresa, salendo dello 0,2% prima di ridurre i guadagni ed attestarsi a 5,8686 contro il dollaro.
Intanto, la sterlina è stabile contro il dollaro ma scende contro l’euro, in vista delle trattative dell’ultimo minuto tra il Primo Ministro Boris Johnson ed il suo corrispettivo irlandese Leo Varadkar sulla risoluzione della questione del confine irlandese nei negoziati sulla Brexit.