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Sterlina stabile dopo il colpo alla Brexit; dollaro giù, attesa Fed

Pubblicato 19.03.2019, 08:54
Aggiornato 19.03.2019, 08:54
© Reuters.

Investing.com - La sterlina questo martedì apre in modo stabile dopo il crollo di quasi l’1% contro il dollaro e l’euro sulla scia dell’ultima ondata di volatilità legata alla Brexit.

La sterlina è scesa quando il piano del Primo Ministro Theresa May di far votare di nuovo il suo accordo di divorzio dall’UE è stato bloccato per motivi procedurali dal presidente della Camera dei Comuni John Bercow.

“Quello che ha fatto il presidente Bercow ha reso più probabile una mancata Brexit”, ha riferito alla BBC ieri sera Nadhim Zadawi, ministro junior della Brexit.

Ma, allo stesso tempo, i favorevoli ad una “Brexit senza accordo” ritengono che la decisione di Bercow abbia reso più probabile che il Regno Unito lasci l’UE alla fine della prossima settimana senza accordi di transizione, rendendo di fatto impossibile a May chiedere all’UE una breve proroga della scadenza del 29 marzo in occasione del summit di questa settimana.

L’epopea continua a far passare in secondo piano e a distorcere i dati economici del Regno Unito, ma la sterlina potrebbe reagire ai dati mensili sul mercato del lavoro delle 05:30 (09:30 GMT). Eventuali aumenti del tasso di crescita dei compensi - già il più rapido di un decennio - renderanno un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra più probabile se il paese riuscirà ad evitare una Brexit senza accordo.

Alle 03:00 ET (08:00 GMT), la sterlina si attesta a 1,3274 contro il dollaro, dopo essere sceso sotto 1,32 per la prima volta in quasi una settimana in seguito all’annuncio di Bercow. Contro l’euro ha segnato una ripresa minore attestandosi a 1,1695, meno di un quarto di centesimo dal minimo di lunedì.

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Il dollaro continua a scendere in vista del vertice del Federal Open Market Committee, che comincerà nel corso della giornata e si concluderà domani. Una serie di dati economici deboli ha spinto il rendimento dei Buoni del Tesoro USA 10 anni entro 4 punti base dai minimi del 2019, riducendo l’appeal del biglietto verde.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, testa nuovi minimi di 6 settimane di 95,86.

Nella notte è sceso lievemente contro lo yen salendo invece contro l’aussie, mentre in Australia un’altra serie di dati deboli sul settore immobiliare ha alimentato l’ottimismo per le prospettive economiche locali.

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