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Manovra, Mattarella firma decreto fiscale, condono fino a 100.000 euro di reddito annuo

Pubblicato 23.10.2018, 12:45
Aggiornato 23.10.2018, 12:50
© Reuters.  Manovra, Mattarella firma decreto fiscale, condono fino a 100.000 euro di reddito annuo

ROMA (Reuters) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il decreto legge fiscale che concorre alle coperture della manovra, secondo quanto riferisce una fonte governativa.

Il testo, di cui Reuters ha letto una copia, sarà presto pubblicato in Gazzetta ufficiale.

L'articolo 9 conferma il condono sui redditi imponibili non dichiarati. I contribuenti potranno integrare, "fino al 31 maggio 2019", le dichiarazioni fiscali presentate entro il 31 ottobre 2017 a fini Irpef, Ires, Irap e Iva. L'integrazione degli imponibili è ammessa nel limite di 100.000 euro annui e comunque "non oltre il 30% di quanto già dichiarato. In caso di imponibile inferiore a 100.000 euro, l'integrazione "è comunque ammessa sino a 30.000 euro", recita il decreto.

Sul maggior imponibile si applica un'aliquota del 20%, per ciascun anno di imposta e senza sanzioni, interessi e altri oneri accessori.

Riflettendo l'intesa tra Lega e M5s, il condono non si applica a immobili e attività finanziarie detenute all'estero.

La non punibilità penale è limitata al reato di dichiarazione fraudolenta "mediante uso di fatture" o documenti falsi, negli altri casi è prevista la reclusione da 18 mesi a 6 anni. "Resta ferma" la punibilità per i reati di riciclaggio e utilizzo di proventi illeciti.

SALDO E STRALCIO E ALTRE SANATORIE

Gli articoli 1 e 2 disciplinano le sanatorie sui processi verbali di constatazione e sugli atti del procedimento di accertamento.

L'articolo 3 disciplina la definizione agevolata dei debiti fiscali affidati all'Agenzia delle entrate e ad altri riscossori dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

I contribuenti possono mettersi in regola pagando imposte, interessi e aggio a favore del riscossore, senza sanzioni e interessi di mora. Il versamento può avvenire "in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2019 o nel numero massimo di dieci rate consecutive di pari importo".

L'articolo 4 contiene lo stralcio dei debiti fiscali fino a 1.000 euro affidati ai riscossori dal 2000 al 2010. "L'annullamento è effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili".

Altre sanatorie insistono sulle controversie con l'Agenzia delle entrate, l'Iva e le "risorse proprie dell'Unione europea".

QUASI 800 MLN AL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI

Nella sezione dedicata agli "interventi finanziari urgenti", il decreto autorizza una spesa di 600 milioni nel 2018 per gli investimenti sulla rete di Ferrovie dello Stato.

Altri 735 milioni sono stanziati a favore del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

L'articolo 25 ripristina la cassa integrazione straordinaria anche in imprese con organico inferiore a 100 unità lavorative. L'integrazione del salario è riconosciuta nel "limite massimo di 12 mesi qualora permanga, in tutto o in parte, l'esubero di personale per la causale contratto di solidarietà".

Le entrate attese dalle sanatorie permettono di rifinanziare il fondo per la riduzione della pressione fiscale con 390,3 milioni nel 2019, 1,6 miliardi nel 2020 e 2,5 miliardi nel 2021.

"Le predette risorse sono destinate al raggiungimento degli obiettivi programmatici della manovra di finanza pubblica", spiega l'articolo 26.

(Giuseppe Fonte)

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