Investing.com - L’euro scende contro il dollaro questo lunedì, pesano i timori per l’incertezza politica nella zona euro mentre il dollaro sale nonostante i dati deboli di venerdì sull’inflazione USA.
La coppia EUR/USD scende dello 0,23% a 1,1794 alle 03:26 ET (07:26 GMT), il minimo di quasi una settimana.
L’euro resta sulla difensiva dopo la ripresa dell’estrema destra nelle elezioni austriache di ieri e la battuta d’arresto per la Cancelliera tedesca Angela Merkel nelle elezioni locali del fine settimana.
Resta viva l’apprensione inoltre per la possibile mossa indipendentista della Catalogna: ancora una volta la regione non ha chiarito se dichiarerà ufficialmente l’indipendenza, dopo che la scadenza di lunedì fissata dal governo centrale è passata.
Il leader catalano Carles Puigdemont ha ribadito l’offerta di incontrare il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy il prima possibile per discutere della situazione.
Le perdite dell’euro restano limitate tra le aspettative che la Banca Centrale Europea questo mese delinei i piani per l’inizio della riduzione del programma di stimolo.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY a 111,66, non lontano dal minimo di venerdì di 111,67, il minimo dal 26 settembre.
Il biglietto verde è sceso venerdì quando i dati sull’inflazione USA più deboli del previsto hanno pesato sulla prospettiva di un altro aumento dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Sebbene l’inflazione sia salita al tasso più veloce degli ultimi otto mesi, è stata spinta soprattutto dall’impennata del prezzo della benzina dopo gli uragani che hanno colpito la parte meridionale degli Stati Uniti. L’inflazione generale è rimasta sottotono.
I dati hanno ridimensionato le aspettative che la Fed possa alzare i tassi di interesse a dicembre per la terza volta quest’anno.
Le speranze di un aumento dei tassi supportano il dollaro rendendo facendo aumentare l’appeal degli asset USA per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Ieri la Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che i policymaker presteranno particolare attenzione ai dati sull’inflazione nei prossimi mesi. Ha aggiunto inoltre che l’economia resta forte e che la forza del mercato del lavoro richiede dei continui aumenti graduali dei tassi di interesse nonostante l’inflazione debole.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,14% a 93,06, spinto dall’euro debole.
La sterlina è in salita, con la coppia GBP/USD su dello 0,15% a 1,3308 tra le speranze che al Regno Unito venga offerto un accordo per la transizione della Brexit della durata di due anni.