ROMA (Reuters) - Con 375 voti favorevoli e 215 contrari, la Camera dei deputati ha approvato la nuova legge elettorale, che ora va in Senato per la seconda lettura.
Il via libera di Montecitorio è avvenuto con voto segreto ma la maggioranza ha tenuto alla prova dei franchi tiratori, nonostante i timori del Pd e del governo.
Il passaggio a Montecitorio della legge - frutto dell'accordo tra Pd, Ap, Forza Italia e Lega Nord - è stato rapido, grazie alle tre questioni di fiducia che sono state votate tra ieri e questa mattina per blindare le parti salienti del provvedimento.
Contrari il M5s, Fratelli d'Italia, Sinistra Italiana e Mdp. Quest'ultimo gruppo, composto soprattutto da ex Pd, ha sancito la propria rottura definitiva con la maggioranza.
La legge prevede sia alla Camera che al Senato un sistema basato per circa un terzo (36%) sui collegi uninominali maggioritari, per il resto su collegi plurinominali proporzionali, con liste bloccate. Non sono previsti premi di maggioranza, ma sono ammesse le coalizioni e vengono fissate soglie abbastanza alte (3%) che favoriranno i partiti maggiori.
Per ammissione degli stessi proponenti, il sistema elettorale non garantisce la governabilità, in uno scenario politico tripolare come quello italiano, ma cerca di favorirla.
Una volta che la legge sarà approvata dal Senato, dove approderà probabilmente la settimana prossima, il governo avrà di fronte a sé la legge di Bilancio (e forse lo ius soli), poi la strada verso le urne sarà potenzialmente aperta.