TOKYO (Reuters) - Scende in aprile per il secondo mese consecutivo l'inflazione giapponese, a conferma del quadro di debolezza dei prezzi e di come resti lontano il target ufficiale de 2%.
L'indice 'core' dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,7% tendenziale dopo il +0,9% di marzo; la rilevazione è inferiore alle stime degli economisti, che indicavano un +0,8%.
Il dato appare tanto più preoccupante in quanto si sperava che le imprese sfruttassero l'inizio del nuovo anno fiscale per praticare qualche rialzo dei prezzi; inoltre è arrivato subito dopo i numeri sul Pil del primo trimestre, che segnalano come la crescita giapponese possa aver già raggiunto il suo picco.
"L'ampia moderazione delle pressioni inflazionistiche in aprile evidenzia che la Banca del Giappone non sarà in grado di operare una restrizione monetaria in tempi brevi", spiega l'economista di Capital Economics Marcel Thieliant. "Ci aspettiamo un rallentamento della crescita del Pil quest'anno".
Un sondaggio Reuters condotto nei giorni scorsi segnala come una quota crescente degli economisti -- ormai la metà di quelli interpellati -- ritenga improbabile che la Banca del Giappone inizi il percorso di rientro della propria politica monetaria ultra espansiva prima del 2020 o anche oltre.