ROMA (Reuters) - Secondo i dati definitivi di Istat, a febbraio l'indice Nic dei prezzi al consumo ha registrato una variazione piatta su mese e di +0,5% su anno.
Il dato è rivisto al ribasso rispetto al dato preliminare comunicato il 28 febbraio scorso (+0,1% congiunturale, +0,6% tendenziale).
A gennaio l'indice era aumentato dello 0,3% congiunturale e salito dello 0,9% tendenziale.
L'istituto di statistica ha rivisto al ribasso anche l'indice armonizzato Ipca a -0,5% su mese (da -0,3% preliminare) e a +0,5% (da +0,7%) su anno a febbraio. A gennaio l'Ipca aveva registrato -1,5% su mese, +1,2% su anno.
"La frenata dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%)", spiega Istat.
Il rallentamento non riguarda la dinamica dell’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che si attesta a +0,6% come a gennaio. L’inflazione al netto dei soli beni energetici si riduce invece di quattro decimi di punto percentuale (+0,2%, da +0,6% del mese precedente).
L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,4% per l’indice generale e nulla per la componente di fondo.