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L’inflazione USA sale meno del previsto a settembre

Pubblicato 13.10.2017, 14:34
Aggiornato 13.10.2017, 14:34
© Reuters.  L’inflazione USA sale meno del previsto a settembre

© Reuters. L’inflazione USA sale meno del previsto a settembre

Investing.com - L’indice dei prezzi al consumo USA è salito meno del previsto a settembre, secondo i dati ufficiali di questo venerdì.

Nel report del Dipartimento per il Commercio USA si legge che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% a settembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,6% e dopo essere saliti dello 0,4% nel mese precedente.

Su base annua, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,2% il mese scorso, meno del 2,3% previsto e rispetto all’incremento dell’1,9% di agosto.

I prezzi al consumo, esclusi i costi di alimentari ed energetici, sono saliti al dato destagionalizzato dello 0,1% il mese scorso, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo l’incremento dello 0,2% di agosto.

L’indice IPC core è aumentato al tasso annuo dell’1,7% a settembre, in linea con l’aumento del mese prima, meno dell’incremento dell’1,8% previsto.

I prezzi core sono considerati dalla Fed un indicatore migliore delle pressioni inflazionarie a lungo termine poiché escludono i costi delle categorie volatili come alimenti ed energetici. La banca centrale di solito punta ad un’inflazione core vicina al 2%.

Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si attesta a 1,1851 da circa 1,1808 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD sale a 1,33076 da 1,3269 precedente, mentre la coppia USD/JPY è scambiata a 111,85 da 112,20 segnato in precedenza.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 92,74 da 93,07 segnato prima dei dati.

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva. I future Dow salgono dello 0,14%, i future S&P 500 sono in salita dello 0,13%, mentre i future Nasdaq 100 segnano +0,20%.

Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.301,56 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.294,67 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 51,59 dollari al barile dai 51,55 dollari precedenti.

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