Di Mauro Speranza
Investing.com – Ancora dubbi sull'operato della società britannica di revisione contabile Ernst & Young, dopo il caso Wirecard (DE:WDIG) in cui era coinvolta direttamente nella certificazione del bilancio.
Un articolo del Financial Times ha rivelato che sul mercato internazionale sono finiti dei titoli garantiti provenienti dalla 'Ndrangheta, acquistati anche da Banca Generali (MI:BGN) e a svolgere servizi di consulenza è stata la stessa Ernst & Young.
La garanzia fornita da EY all'operazione in cui è coinvolta la banca italiana, dunque, non avrebbe impedito a società legate ai clan di Lamezia di inoculare crediti vantati nei confronti di enti pubblici, venduti a società terze per fare cassa.
Il totale delle operazioni, spiega il FT, raggiungerebbe il miliardo di euro, con titoli venduti a investitori internazionali tra il 2015 e il 2019, alcuni di essi collegate ad attività che si sono poi rivelate essere create da società di copertura per la 'Ndrangheta.
Da Banca Generali hanno spiegato che l'operazione si basava su fatture scontate da aziende pagate dalla pubblica amministrazione che vendono alle banche le loro fatture a prezzo ridotto per avere subito i soldi, di cui una 'note' da 400 mila euro che era stata emessa da un’azienda che poi è risultata indagata per 'Ndrangheta.
Il prodotto è stato comprato e rivenduto da Banca Generali ai suoi clienti, ma l'istituto ha spiegato di non avere alcuna possibilità di sapere quali singole operazioni ci fossero nel complesso e che nessun cliente ha subito perdite.
Ernst & Young e il caso Wirecard
Nei giorni scorsi, la bufera Wirecard si era abbattuta su Ernst & Young, con un'associazione formata da azionisti della società tedesca che hanno denunciato presso la Procura di Monaco la compagnia di revisione contabile britannica.
Secondo questi azionisti, EY si sarebbe lasciata sfuggire la presunta frode. “Riteniamo che il lavoro di Ernst & Young sia stato un disastro", ha spiegato Marc Liebsche, rappresentante degli investitori privati che hanno presentato la denuncia. "I nostri clienti sono convinti che EY debba essere sottoposta a processo".
Dall'auditor hanno risposto sostenendo di essere stati ingannati insieme agli altri, ma l'avvocato Michael Leipold sta preparando una causa proprio contro Ernst & Young accusandola di aver certificato per anni i bilanci manipolati di Wirecard.