Investing.com – Prosegue la giornata negativa sulle borse europee dopo la riunione dell'eurogruppo di ieri e il fallimento dei test del farmaco messo a punto da Gilead Sciences (NASDAQ:GILD) contro il coronavirus, mentre in Italia c'è attesa per il giudizio di Standard & Poor's sul debito italiano.
A pesare sui mercati concorre anche il pessimo dato dell'IFO tedesco diffuso oggi, sceso a 74,3 relativamente al mese di aprile.
Tra gli indici del vecchio continente il Ftse Mib resta negativo dopo aver ridotto le vendite, portandosi intorno alla parità, mentre il settore bancario (FTSE Italia All Share Banks continua a cedere oltre l'1%, con lo spread che resta sopra quota 240 punti.
Tra i titoli con performance peggiori troviamo DoValue (MI:DOVA), Unicredit (MI:CRDI) e Creval (MI:PCVI) che cedono oltre i 2%, seguite da Mediobanca (MI:MDBI), Banco Bpm (MI:BAMI), Bper Banca (MI:EMII), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Banca Mediolanum (MI:BMED) a -1%.
Attesa per S&P
A mercati chiusi si attenderanno le decisioni dell'agenzia Standard & Poor's che potrebbe declassare il rating del debito pubblico italiano, con il rischio livello 'spazzatura' che incombe e potrebbe aprire la porta a decisioni simili anche per Moody's (maggio) e Fitch (luglio).
L'agenzia potrebbe dunque ridurre di due gradini l'attuale rating (BBB) del debito, con il livello 'junk', che comporterebbe una minore fiducia da parte degli investitori sui titoli italiani, i quali potrebbero ridurre i propri investimenti a causa dell'elevato rischio definito dall'eventuale nuovo livello. Pertanto, per il Ministero del Tesoro risulterebbe più difficile collocare i titoli di Stato italiani, con un conseguente aumento dei tassi di interesse.
In questo contesto, proprio le banche potrebbe essere le più condizionate, in quanto detengono grandi quantitativi di titoli di Stato, con la necessità per gli istituti di contabilizzare ingenti svalutazioni e irrigidire le condizioni di credito a imprese e famiglie.
Per mettere un freno ai rischi per l'Italia e gli altri paesi impegnati a sostenere l'economia, la Banca centrale europea, si era riunita d'urgenza in questi giorni e mettere a punto ulteriori strumenti di sostegno.
Dalla BCE si sta pensando all'ammissione nei programmi di acquisto di titoli anche i bond al di sotto del grado 'investment grade', strada già percorsa dalla Federal Reserve, proprio in considerazione del peggioramento indotto dal Covid-19 di molti emittenti, sovrani e corporate. In questo modo, l'intervento dell'istituto centrale europeo aiuterebbe il piazzamento dei titoli di stato a rendimenti non troppo alti.
L'incontro dei capi di governo
Ieri i 27 capi di governo e di Stato dei paesi membri dell'Unione europea hanno deciso di mettere a punto il Recovery Fund, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, ma senza trovare l'accordo sul finanziamento del fondo per la ripresa.
Approvato il pacchetto da 500 miliardi di euro varato dall'Eurogruppo e operativo a giugno, con interventi tramite il Mes, la Banca europea per gli investimenti e Sure per la cassa integrazione. Balzo in avvio lo spread, a quota 260 punti base. In risalita anche il rendimento del Btp decennale che tocca quota 2,12%, dal 2,04% dell’ultima rilevazione.