MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in moderato rialzo, recuperando parzialmente la giornata tesa di ieri, dominata dai timori per l'evoluzione della disputa tra Cina e Stati Uniti.
Oggi, dopo una incertezza iniziale il FTSE Mib ha vissuto un momento di entusiasmo nel primo pomeriggio, dopo la conclusione dell'accordo tra i Paesi dell'Opec e la Russia sul taglio della produzione del petrolio.
La pubblicazione della notizia, che ha fatto strappare il prezzo del greggio di oltre il 5%, ha lanciato i titoli energetici e portato l'indice principale a sfiorare il +2%.
** Dopo essersi normalizzato, il FTSE Mib archivia la seduta a +0,5%, l'ALLSHARE segna +0,7%. In Europa lo STOXX 600 chiude a +0,7%. I volumi balzano sulla notizia dell'accordo, dopo essersi mantenuti limitati per la prima parte della seduta, e chiudono poco sotto i 2 miliardi.
** A beneficiare più di tutti gli altri titoli della notizia del taglio di produzione da parte dei produttori di greggio sono SAIPEM (MI:SPMI), che supera momentaneamente il +7% e si stabilizza a +5,6%, ed ENI (MI:ENI) (+2%).
** Bene UNIPOL che chiude a +4%, spinta dalle indiscrezioni stampa relative al passo in avanti sul dossier, da tempo al centro delle attenzioni del mercato, relativo alla possibile acquisizione di Unipol (MI:UNPI) Banca da parte di Bper (MI:EMII), fanalino di coda, che segna -1,6%. [L8N1YC292]
** Interessante la performance di TENARIS (MI:TENR) che segna +0,2% in chiusura dopo esser partita in territorio negativo dopo gli ultimi sviluppi delle vicende giudiziarie in cui l'azienda è coinvolta in Argentina.
** Chiude praticamente invariato il settore bancario.
Migliore del settore INTESA SANPAOLO (MI:ISP) a +0,4%, giù UNICREDIT (MI:CRDI), UBI (MI:UBI) e BANCO BPM (MI:PMII).
** Misto il settore del risparmio gestito, con FINECOBANK (MI:FBK) e AZIMUT (MI:AZMT) positive, mentre BANCA MEDIOLANUM (MI:BMED) chiude in negativo, non benefeciando dei dati sulla raccolta migliori delle previsioni.
** Giù anche STM (MI:STM) (-1%) soprattutto nell'ultima parte della seduta, in linea coi titoli tech americani che stanno appesantendo Wall Street.