24 settembre (Reuters) - I mercati dell'area Asia-Pacifico sono in calo, in una giornata dominata da scambi sottili a causa della festività sul mercato cinese, giapponese e sudcoreano, dopo che la decisione di Pechino di annullare i negoziati con gli Stati Uniti ha rafforzato i timori di una guerra commerciale prolungata. Intanto, i prezzi del petrolio sono aumentati, dopo che i produttori hanno escluso di aumentare la produzione di greggio.
Poco dopo le 8 italiane, l'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, perde lo 0,93%. Tokyo, Seul, Shanghai, Hong Kong e Taiwan sono oggi chiuse.
Gli investitori sono preoccupati sul conflitto commerciale sino-americano, dopo che Pechino ha aggiunto beni per altri 60 miliardi di dollari alla lista dei nuovi dazi, per rappresaglia contro le tariffe imposte da Washington su 200 miliardi di dollari a partire da oggi.
La Cina ha anche annullato i colloqui di medio livello con gli Usa, nonché la prevista visita a Washington del vicepremier Lui He, che avrebbe dovuto sveolgersi questa settimana, scrive il Wall Street Journal.
Le tensioni si riflettono anche sul mercato monetario, con lo yen che resta sopra i massimi da due mesi sul dollaro, mentre il dollaro australiano scivola dai massimi da tre settimane e mezzo.
"Sia gli Usa che la Cina stanno continuando a puntare i piedi, e il messaggio di fondo sembra sempre di più quello di far avanzare un'ideologia del commercio piuttosto che far calare i dazi", dice John Bilton, capo della strategia globale multi-asset per JPMorgan Asset Management. "Il risultato è che sia l'estensione che la profondità di un eventuale impatto economico si stanno ridefinendo".
"Dunque, mentre continuiamo a essere costruttivi sull'economia globale dei prossimo trimestri, è difficile vedere l'attuale aumento dell'attività Usa trasformarsi in un altro periodo di crescita globale coordinata.
Un altro punto di interesse per gli investitori resta poi il negoziato sulla Brexit, dopo i nuovi rischi di un mercato accordo tra Regno Unito e Unione Europea.
** SYDNEY ha chiuso in contenuto ribasso sia per il calo dei prezzi delle commodity, che pesa sui titoli legati ai materiali estrattivi, che per un'indagine nel settore finanziario che ha mandato in rosso le banche.
** SINGAPORE è invece in rialzo, per la quarta seduta consecutiva, in atteasa dei dati sull'inflazione, che secondo un sondaggio Reuters avrebbe toccato ad agosto il picco da quattro anni.
** MUMBAI è in calo dopo una pre-apertura positiva.