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BREAKINGVIEWS - Ondata di M&A tra banche europee si abbatterà su Mediterraneo

Pubblicato 10.09.2020, 14:14
Aggiornato 10.09.2020, 14:18
© Reuters. Un uomo passa accanto a una filiale di Caixa bank a Barcellona

di Liam Proud

LONDRA (Reuters) - Alcune fusioni sono coraggiose mosse strategiche. Altre sono intese per fermare delle emorragie. L'ultima epidemia di M&A nel settore bancario europeo appartiene alla seconda categoria. Ciò rende più facile identificare i possibili bersagli.

I bassi tassi d'interesse e il crescente numero di crediti deteriorati causati dalla pandemia hanno costretto le banche europee a considerare operazioni di consolidamento, attese da tempo. In Spagna, Caixabank (MC:CABK), dal valore di 12 miliardi di euro, è in trattative per assorbire Bankia (MC:BKIA), valutata 4 miliardi di euro. Ciò corrisponde agli eventi visti all'inizio dell'anno, quando Intesa Sanpaolo (MI:ISP) ha acquisito la rivale Ubi Banca (MI:UBI): una banca più grande e solida che inghiotte un pesciolino.

Ci sono tanti simili bersagli potenziali in Europa, secondo un indice Breakingviews basato su quattro criteri finanziari per individuare gli anelli deboli del settore. Il primo criterio sono i costi operativi come percentuale dei ricavi: un alto numero indica maggiori risparmi potenziali, ottenuti condividendo le filiali e le risorse tecnologiche di un partner più grande. Seguono poi la capitalizzazione di mercato della banca in relazione al valore contabile tangibile, e in relazione al ritorno sul patrimonio tangibile. In entrambi i casi, un numero minore indica cupe prospettive standalone. Infine, il capitale: le banche con un più basso common equity Tier 1 ratio hanno minore capacità per assorbire crediti deteriorati e per investire nel futuro della banca.

L'indice ordina le banche situate nelle maggiori economie europee con un valore di mercato compreso tra 1 miliardo e 15 miliardi di euro. Assegna punti in base alla loro classificazione in ogni categoria e combina questi fattori per produrre un punteggio M&A complessivo.

Spagna e Italia dominano, occupando sei delle prime 10 posizioni. Banche come Banca Mps (MI:BMPS), Banco Bpm (MI:BAMI), Banco de Sabadell (MC:SABE) e Unicaja Banco sono tutte potenziali bersagli. Vedono anche come potenziali acquirenti banche connazionali più grandi, come UniCredit (MI:CRDI) in Italia e Banco Santander (MC:SAN) e BBVA (MC:BBVA) in Spagna. Una combinazione di Santander e Sabadell, per esempio, potrebbe anche risultare in risparmi al di là della Spagna, considerando che entrambe hanno attività nel Regno Unito.

Le cose si complicano per Commerzbank, al terzo posto. Le trattative con Deutsche Bank (DE:DBKGn) sono fallite l'anno scorso. UniCredit e il gigante olandese ING hanno attività compatibili in Germania, ma gli accordi internazionali sono politicamente rischiosi.

La situazione è più grave per la francese Société Générale e per l'olandese ABN Amro Bank, entrambe banche di basso valore con alti costi e poche possibilità di ottenere un ritorno economico nel prossimo futuro. Tuttavia, sono probabilmente troppo grandi per fondersi con i rispettivi rivali nazionali, BNP Paribas e ING. 

Un'ondata di fusioni è tutt'altro che certa: nella maggior parte dei casi ci sono buone ragioni se gli acquirenti hanno mantenuto le distanze. Tuttavia, se il recente aumento di attività M&A continuerà, gli acquirenti avranno già questi bersagli nel loro mirino.

Per consultare la classifica "Top of the flops" cliccare qui: https://www.datawrapper.de/_/0zI9u

© Reuters. Un uomo passa accanto a una filiale di Caixa bank a Barcellona

Su Twitter https://twitter.com/liamwardproud

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com,+4858775278)

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