Di Alessandro Albano
Investing.com - Nel consueto aggiornamento settimanale, il team di equity strategy di JPMorgan (NYSE:JPM) ha scritto che i fondamentali per il mercato azionario stanno "man mano migliorando" nel secondo semestre grazie al "progressivo picco dell'inflazione e dell'aggressività delle politiche Fed".
Per gli esperti della banca Usa, i timori di una recessione non diventeranno realtà "nemmeno nell'Eurozona" in quanto l'economia resta supportata "da un mercato del lavoro solido" e dal "cuscino dei risparmi dei consumatori".
Inoltre, "aiutano i forti flussi di cassa aziendali e i solidi bilanci delle banche aiutano", mentre il cuneo tra inflazione complessiva e crescita salariale "si chiuderà in modo favorevole nei prossimi 6 mesi". Contrariamente alla narrativa attuale, per JPM, il risultato dell'attuale contesto economico potrebbe essere "una politica fiscale ancora più espansiva di quanto inizialmente ipotizzato".
Meglio l'Ue
Guardando mercati azionari, sebbene il repricing dei Fed fund per il 20220 "sia stato completato", JPM non cambia la view Neutrale sulle equity statunitensi per via "dei massimi relativi di P/E ed EPS" e della possibile sottoperfomance rispetto agli altri mercati in caso "di continuo calo dei titoli tecnologici". Tuttavia, Wall Street si confermerà "un rifugio" qualora il contesto geopolitico "non dovesse sbloccarsi o peggiorare".
Migliorano le prospettive per l'Eurozona, sui JMP ha un rating di 'Overwwight', nonostante la banca d'investimento riconosca che "è improbabile che la nostra posizione positiva sulla regioni funzioni finché la guerra Russia-Ucraina domina la narrativa".
In termini metrici, però, il P/E dell'area valutaria viene scambiato "non lontano da uno sconto record rispetto agli Stati Uniti, un livello visto l'ultima volta durante il peggior momento della crisi sovrana dell'Eurozona". Inoltre, il Recovery Fund ha iniziato ad essere implementato e il mercato del lavoro è forte, con nuovi minimi nel tasso di disoccupazione.
Nel Vecchio Continente, JPM preferisce i titoli esposti nel mercato domestico "piuttosto che gli esportatori", con un'ulteriore preferenza per i mercati periferici rispetti a quelli "core".
Per quanto riguarda i mercati emergenti, gli analisti consigliano di aggiungere "un po' di Cina" al portafoglio in quanto "è probabile che vari venti contrari diventino meno problematici"
Via dai titoli difensivi
"È probabile che i ciclici si riprendano rispetto ai difensivi", scrive il team di equity strategy, grazie "al miglioramento del trade-off tra crescita e politica". Nell'ultimo mese, viene evidenziato, "i titoli ciclici come materie prime, banche e beni di consumo stanno tutti sovraperformando, più o meno la stessa narrativa di mercato fino all'inizio del conflitto Russia/Ucraina".
In questo momento, i tradizionali titoli difensivi come "immobiliare, beni di prima necessità e sanità" hanno valutazioni "poco entusiasmanti, risultati contrastanti e pagano i rendimenti obbligazionari in aumento", mentre resta Overwight il settore delle telecomunicazioni.
JPM conferma il proprio 'sovrappeso' su banche e titoli energetici, compresi i minerari grazie al miglioramento dell'outlook cinese", mentre il settore tech ha una view 'Neutral' per via dell'aumento dei tassi reali e del contesto ciccli. Tuttavia, secondo JPM sul breve termine "il settore potrebbe ottenere prestazioni leggermente migliori".