Investing.com – FTSE MIB, cede leggermente l’indice del listino milanese chiudendo in terreno negativo a 15514 con una perdita dello 0.14%.
Manca ancora una chiara direzionalità dei movimenti di mercato e l’indice rimane confinato in uno stretto trading range, il passaggio a segno meno è avvenuto, come per le altre borse europee, in finale di seduta.
Oggi la conferenza della BCE non ha portato vere e proprie novità, il tasso sulla moneta unica è stato lasciato allo 0.75% come previsto ed è stato ribadito l’impegno riguardante gli interventi che l’Istituto Centrale Europeo è pronto a operare, su esplicita richiesta, a sostegno delle economie europee.
Secondo quanto affermato dal Presidente della BCE Mario Draghi, l’inflazione che si attesta al 2% è superiore al previsto nell’eurozona e rimarrà ancora alta per tutto il 2012, iniziando a scendere gradatamente solo dal 2013.
Confermata la disponibilità a interventi ma anche il fatto che gli stessi saranno soggetti a “rispetto di condizionalità” da parte dei paesi che ne faranno ufficialmente richiesta e rivendicata la totale autonomia decisionale dell’Istituto Centrale Europeo, rispetto alle banche centrali dei vari paesi membri.
Un chiaro riferimento questo alla Bundesbank - Banca Centrale Tedesca – che ha sollevato in corso di discussione, non poche obbiezioni alle decisioni prese dalla BCE.
In Italia la Corte dei Conti emette un allarme sull’eccessivo livello di tassazione raggiunto, il quale potrebbe essere di serio ostacolo a una necessaria crescita.
In buona sostanza si sostiene che la sola austerità da sola non è sufficiente per giungere ad un miglioramento dei conti pubblici e che un eccessivo prelievo fiscale potrebbe creare, provocando un ulteriore rallentamento dell’economia, più danni che benefici.
Oggi esaminati e varati dalla Corte anche i tagli previsti ai costi degli enti locali.
Quello bancario rimane anche oggi un settore di testa del listino grazie alla promozione giunta dall’Eba sui maggiori istituti bancari che superano gli stress test e soddisfano i requisiti di Core Tier 1 del 9%.
Unicredit chiude a 3.400 con un avanzamento dello 0.89%, Banca Popolare di MI a 0.43 con un incremento dell’1.14%, Intesa Sanpaolo che chiude a 1.260 con un aumento dell’1.29%, per chiudere UBI Banca a 3.0640 con un progresso dell’1.26%.
Gli altri titoli in evidenza sul listino sono Fiat che chiude a 4.440 con un guadagno del 2.07%, Tod’s SpA a 88.75 con un guadagno del 2.13%, Finmeccanica che finisce a 4.080 con un guadagno dell’1.95%, Pirelli & C SpA a 8.72 con un progresso dell’1.40%.
Le Voci da Cipro parlano di una richiesta di aiuti del paese per circa 11 miliardi ma anche di una scarsa propensione del governo locale a uniformarsi alle severe regole di risanamento che sono richieste per l’erogazione degli aiuti.
Sul fronte spagnolo l’asta dei bonos ha visto un bid to cover per 4 miliardi di euro su tutte le durations con un tasso del 5.9% dei decennali e leggermente in crescita solo per i titoli a più breve scadenza.
Rimane una certa attesa riguardo alla decisione da parte del governo Spagnolo sulla richiesta di aiuti che appare irrinunciabile ma non è ancora stata avanzata.
Tutti gli indici europei chiudono oggi in terreno negativo con Madrid che perde lo 0.27%, Francoforte lo 0,25% e Parigi lo 0,12%, unica eccezione Londra che chiude in guadagno dello0,03%.
Manca ancora una chiara direzionalità dei movimenti di mercato e l’indice rimane confinato in uno stretto trading range, il passaggio a segno meno è avvenuto, come per le altre borse europee, in finale di seduta.
Oggi la conferenza della BCE non ha portato vere e proprie novità, il tasso sulla moneta unica è stato lasciato allo 0.75% come previsto ed è stato ribadito l’impegno riguardante gli interventi che l’Istituto Centrale Europeo è pronto a operare, su esplicita richiesta, a sostegno delle economie europee.
Secondo quanto affermato dal Presidente della BCE Mario Draghi, l’inflazione che si attesta al 2% è superiore al previsto nell’eurozona e rimarrà ancora alta per tutto il 2012, iniziando a scendere gradatamente solo dal 2013.
Confermata la disponibilità a interventi ma anche il fatto che gli stessi saranno soggetti a “rispetto di condizionalità” da parte dei paesi che ne faranno ufficialmente richiesta e rivendicata la totale autonomia decisionale dell’Istituto Centrale Europeo, rispetto alle banche centrali dei vari paesi membri.
Un chiaro riferimento questo alla Bundesbank - Banca Centrale Tedesca – che ha sollevato in corso di discussione, non poche obbiezioni alle decisioni prese dalla BCE.
In Italia la Corte dei Conti emette un allarme sull’eccessivo livello di tassazione raggiunto, il quale potrebbe essere di serio ostacolo a una necessaria crescita.
In buona sostanza si sostiene che la sola austerità da sola non è sufficiente per giungere ad un miglioramento dei conti pubblici e che un eccessivo prelievo fiscale potrebbe creare, provocando un ulteriore rallentamento dell’economia, più danni che benefici.
Oggi esaminati e varati dalla Corte anche i tagli previsti ai costi degli enti locali.
Quello bancario rimane anche oggi un settore di testa del listino grazie alla promozione giunta dall’Eba sui maggiori istituti bancari che superano gli stress test e soddisfano i requisiti di Core Tier 1 del 9%.
Unicredit chiude a 3.400 con un avanzamento dello 0.89%, Banca Popolare di MI a 0.43 con un incremento dell’1.14%, Intesa Sanpaolo che chiude a 1.260 con un aumento dell’1.29%, per chiudere UBI Banca a 3.0640 con un progresso dell’1.26%.
Gli altri titoli in evidenza sul listino sono Fiat che chiude a 4.440 con un guadagno del 2.07%, Tod’s SpA a 88.75 con un guadagno del 2.13%, Finmeccanica che finisce a 4.080 con un guadagno dell’1.95%, Pirelli & C SpA a 8.72 con un progresso dell’1.40%.
Le Voci da Cipro parlano di una richiesta di aiuti del paese per circa 11 miliardi ma anche di una scarsa propensione del governo locale a uniformarsi alle severe regole di risanamento che sono richieste per l’erogazione degli aiuti.
Sul fronte spagnolo l’asta dei bonos ha visto un bid to cover per 4 miliardi di euro su tutte le durations con un tasso del 5.9% dei decennali e leggermente in crescita solo per i titoli a più breve scadenza.
Rimane una certa attesa riguardo alla decisione da parte del governo Spagnolo sulla richiesta di aiuti che appare irrinunciabile ma non è ancora stata avanzata.
Tutti gli indici europei chiudono oggi in terreno negativo con Madrid che perde lo 0.27%, Francoforte lo 0,25% e Parigi lo 0,12%, unica eccezione Londra che chiude in guadagno dello0,03%.