Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il destino dell’ultima banca di investimento globale britannica sarà deciso domani, quando gli azionisti di Barclays PLC (LON:BARC) voteranno, tra le altre cose, per decidere se l’investitore attivista Edward Bramson debba avere o meno un posto all’interno del direttivo.
Bramson è il terzo principale azionista di Barclays, con una partecipazione del 5,5%, la maggior parte della quale con opzioni. Ha insistito molto affinché l’Amministratore Delegato Jes Staley tagliasse drasticamente la divisione per le imprese e gli investimenti, in quanto non tanto redditizia quanto le operazioni di prestito focalizzate sul Regno Unito.
Staley, al contrario, si concentra su una banca di investimento che è andata meglio rispetto ai rivali europei negli ultimi trimestri e la considera una fonte valida ed indipendente di entrate che potrebbe appianare i ritorni sul lungo termine.
La recente forte performance della banca di investimento di Barclays (la sua divisione a reddito fisso ha mantenuto i cali dei ricavi a solo il 3% nel primo trimestre, rispetto ai crolli a doppia cifra della maggior parte dei rivali) probabilmente giustifica Staley abbastanza da lasciare Bramson fuori dal direttivo per ora.
Tuttavia, Bramson ha già in parte segnato un punto nel mettere un freno alla banca di investimento: il Financial Times di recente ha riportato che gli accantonamenti per i bonus nel primo trimestre sono crollati di oltre il 10%, un evento attribuibile al fatto che Staley ha preso il timone della divisione dall’ex capo Tim Throsby.
Barclays ha segnato la performance peggiore tra le grandi banche britanniche negli ultimi 12 mesi, con un tonfo del 19% (anche se le banche focalizzate solo sul Regno Unito sono crollate molto di più, il che va ad indebolire la tesi secondo cui dovrebbe concentrarsi sul mercato nazionale). Ma la performance di Barclays non è stata tanto peggiore di quella di UBS (NYSE:UBS) o di Credit Suisse (NYSE:CS), ed è andata certamente meglio di quella di Deutsche Bank (DE:DBKGn), il cui crollo del 35% è stato in larga parte dovuto ad una banca di investimento che costa più di quanto non renda.
Con Deutsche che secondo molti ora taglierà la sua banca di investimento USA più drasticamente nel tentativo di ottenere la salvezza senza una fusione, Barclays dovrebbe in teoria trarre profitto dall’uscita di scena della rivale.
Sfortunatamente per Staley, la stessa logica potrebbe valere anche per Bank of America (NYSE:BAC), che sta finanziando la partecipazione di Bramson con un prestito da 1,4 miliardi di dollari e che si ritroverebbe a dover affrontare meno concorrenza sul mercato nazionale se Barclays dovesse farsi convincere a ridimensionarsi.
Barclays rimbalza dell’1,1% negli scambi sottotono di questo mercoledì, mentre l’indice britannico FTSE 100 sale dello 0,2%. La maggior parte delle borse europee è chiusa per la festa del Primo maggio.