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Mediobanca, per Nagel la miglior difesa è correre più veloce

Pubblicato 13.11.2019, 10:21
Aggiornato 13.11.2019, 10:25
Mediobanca, per Nagel la miglior difesa è correre più veloce

Mediobanca, per Nagel la miglior difesa è correre più veloce

di Lisa Jucca

MILANO (Reuters) - Qual è il miglior modo per difendersi da un anziano azionista attivista? Semplicemente correre più velocemente, almeno per Mediobanca (MI:MDBI). La banca d'investimento più conosciuta in Italia ha fatto meglio dei rivali e mantenuto un bilancio in ordine. Un segno che l'attenzione dell'amministratore delegato per il private e consumer banking ha dato frutti. Alberto Nagel ora promette grossi dividendi e un po’ di M&A. Un modo per neutralizzare le critiche che vengono dal suo primo azionista, Leonardo Del Vecchio.

Gli investitori hanno molte ragioni per essere soddisfatti di Mediobanca. Il gruppo, che oggi vale circa 10 miliardi di dollari in borsa, ha superato gli obiettivi nel 2017-2019. E le sue azioni hanno messo a segno un rendimento complessivo del 70% da quando Nagel ha presentato il suo ultimo piano industriale nel novembre 2016. Una performance inferiore solo a quella di FinecoBank (MI:FBK) tra le banche della zona euro.

Ieri Mediobanca ha annunciato nuovi target. Nagel ha promesso di restituire fino a 2,5 miliardi di euro di capitale agli azionisti tra dividendi e buyback di azioni. Questa è decisamente una buona notizia per investitori come Del Vecchio, che ora controlla il 10% di Mediobanca. Il miliardario italiano, principale azionista del colosso dell'occhiale EssilorLuxottica, incalza tuttavia Nagel perchè rafforzi gli utili dell'istituto con nuovi accordi e smetta di fare affidamento sui dividendi provenienti dal suo 13% in Assicurazioni Generali (MI:GASI).

Non si può dire che Mediobanca sia rimasta ferma. Quest'anno Nagel ha acquisito il controllo della boutique francese Messier Maris, ora advisor di Peugeot per la fusione con Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA). L'anno scorso, invece, ha rilevato la società di gestione patrimoniale RAM Active Investments.

Sono deal ancora relativamente modesti. Del Vecchio, che ha fatto crescere Luxottica (MI:LUX) attraverso decine di acquisizioni, ha probabilmente in mente qualcosa di più ambizioso. La decisione di Mediobanca di fissare un obiettivo di CET 1 del 13,5%, più basso del 14,1% di fine giugno, potrebbe liberare spazio per altre acquisizioni. Per finanziare acquisti di una certa entità, tuttavia, Nagel potrebbe dover rinunciare alla quota in Generali, che vale circa 3,9 miliardi di euro.

Di prede potenziali non se ne contano molte. Fineco, che vale 7 miliardi di euro, è redditizia ma probabilmente ora troppo costosa. Banca Generali, che di miliardi ne vale 3,6, è più complementare, ma è controllata dal Leone di Trieste. Gettarsi in un’operazione costosa solo per soddisfare l'appetito per l’M&A di Del Vecchio potrebbe rivelarsi poco saggio. A Nagel non resta che continuare a correre.

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