Investing.com – Tracollo a Piazza Affari per Prysmian (MI:PRY) che cede intorno al 7% a metà mattinata e le azioni sotto i 19 euro.
A scatenare le vendite sul titolo sono state le parole dell’amministratore delegato, Valerio Battista, arrivate nel corso della conference call in occasione della presentazione dei conti diffusi ieri.
Dopo la conferma degli obiettivi per l’intero esercizio con un Ebitda rettificato tra i 950 e i 1.020 milioni, Battista ha corretto il tiro affermando di confermare il range “ma probabilmente saremo leggermente sotto il punto medio (pari a 985 milioni)” e che i profitti 2019 saranno più bassi della guidance.
Il peggioramento delle previsioni è dovuto al rallentamento del settore delle telecomunicazioni, secondo Battista “fatto incontrovertibile”.
“I commenti durante la conference call (specialmente sul settore telecom) rappresentano una piccola battura d'arresto", spiegano da Morgan Stanley (NYSE:MS), aggiungendo che questi fattori "non cambiano i fondamentali circa la generazione di sinergie, lo slancio nei progetti trasmissione e l'adozione di lungo termine di 5G". L’agenzia conferma la raccomandazione outperform su Prysmian (MI:PRY) ma riduce il prezzo obiettivo a 25 euro rispetto ai precedenti 26.
Ancora più pessimisti gli esperti di Banca Akros, i quali hanno rivisto al ribasso il rating sul titolo, portandolo ad accumulate dal precedente buy. "Le regioni Nafta e America Latina dovrebbero continuare a crescere, con il settore delle telecomunicazioni che dovrebbe rallentare anche nel quarto trimestre”, spiegano dalla banca. “Non cambiamo le nostre stime, ma tagliamo la raccomandazione ad accumulate perchè l'upside è limitato", concludono.
Relativamente ai conti, Prysmian (MI:PRY) ha comunicato una crescita dei ricavi dello 0,3% (+1,3% escludendo il segmento Projects) nei primi nove mesi dell’anno, con il business Telecom (MI:TLIT) particolarmente brillante (+3,8%).
Il risultato, però, resta inferiore alle previsioni del consensus pubblicato sul sito della stessa società specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni e di fibre ottiche.
I 16 analisti interpellati, infatti, si aspettavano un fatturato di 8,768 miliardi rispetto agli effettivi 8,64 indicati dalla società.
“Il contributo più rilevante alla buona performance dei primi nove mesi del 2019 viene dal Nord America, a livello geografico, e dai business Telecom (MI:TLIT) e Energy & Infrastructure”, spiegava Battista. “Il business Projects risente del phasing nella esecuzione delle commesse ma è atteso in miglioramento già nell’ultima parte del 2019, con un portafoglio ordini in crescita e una robusta pipeline di progetti", aggiungeva l’ad della società.
Prysmian (MI:PRY), fa sapere il manager, sta inoltre dimostrando particolare dinamicità nel cogliere le opportunità dal settore delle energie rinnovabili.