Di Mauro Speranza
Investing.com – Proseguono le vendite su Unicredit nella giornata post annuncio del CEO Jean Pierre Mustier, intenzionato a lasciare il suo ruolo alla scadenza del suo mandato nell’aprile 2021.
Oggi UniCredit SpA (MI:CRDI) cede l’1,75%, sottoperformando il Ftse Mib (-0,75%), dopo già ieri aveva chiuso a -8% e del 4,96% di lunedì, bruciando in due sedute circa 2 miliardi di capitalizzazione.
Ad affossare il titolo sono stati i dubbi del mercato circa la prospettiva futura di un’operazione di M&A che coinvolga Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) a condizioni svantaggiose per Unicredit, visto anche l’intervento del governo a sostegno.
"E' un'operazione che non piace a nessuno”, spiegava il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo il quale il giudizio migliore sull’addio di Mustier era stato dato proprio dalla borsa con una bocciatura netta.
“Il mercato la vede come un arretramento della politica di espansione sui mercati europei che aveva intrapreso Unicredit. E vede all'orizzonte una focalizzazione dell'operatività sul mercato italiano, che al momento è un mercato molto depresso", aggiungeva il manager.
“Al mercato non piace non sapere, non avere chiarezza e trasparenza. Qualora ci fosse un'operazione Unicredit-MPS il mercato vorrebbe capire quale è il piano industriale, cosa succede ai debiti in carico al Montepaschi. Quando le cose non sono chiare e trasparenti, il mercato non gradisce”, concludeva Bonomi.
La risposta di Unicredit
Da Piazza Gae Aulenti sono intervenuti tramite un portavoce assicurando che il board di Unicredit “non accetterà mai alcuna operazione che possa danneggiare gli interessi del gruppo e in particolare la sua posizione patrimoniale" e "manterrà la sua attuale posizione sulla crescita e sul rafforzamento della base clienti, sulla continua trasformazione del modello di servizio e massimizzazione della produttività, sulla gestione disciplinata del rischio e sulla rigorosa gestione del proprio capitale".
Grazie alla "forza della propria posizione finanziaria, il gruppo continuerà a sostenere l'economia e a distribuire il capitale agli azionisti", aggiungeva il portavoce e, come indicato nelle linee guida, Unicredit "conferma il ripristino della politica di distribuzione del capitale, soggetto ai via libera dei regolatori, a partire dall'anno solare 2021".
La ricerca del nuovo CEO di Unicredit
Oggi, intanto, Unicredit riunirà il comitato nomine presieduto da Stefano Micossi e di cui fa parte Pier Carlo Padoan, l’ex ministro del Tesoro destinato alla presidenza in vista del rinnovo nel 2021. Al centro dell’attenzione ci sarà la ricerca di nomi per il nuovo amministratore delegato.
Tra i nomi più caldi ci sono alcuni degli amministratori delegati dei principali gruppi italiani, come Alberto Nagel di Mediobanca (MI:MDBI) e Giuseppe Castagna di Banco Bpm (MI:BAMI), e grandi ex come Marco Morelli, fino a pochi mesi fa alla guida di Mps, e Victor Massiah, uscito da Ubi (MI:UBI) dopo l'opas lanciata da Intesa (MI:ISP).
Sul tavolo anche manager interni - i più accreditati nel toto nomi sono Francesco Giordano e Carlo Vivaldi - ma anche 'cavalli di ritorno' come gli ex top manager della banca Bernando Mingrone e Marina Natale.