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Brexit, accordo Londra-Ue, via a fase due, transizione 2 anni

Pubblicato 08.12.2017, 09:45
Aggiornato 08.12.2017, 09:50
Brexit, accordo Londra-Ue, via a fase due, transizione 2 anni

BRUXELLES (Reuters) - Unione europea e Gran Bretagna nella notte hanno raggiunto un accordo di massima sull'uscita di Londra dal blocco e ora i negoziati entreranno nella fase due, dedicata prevalentemente agli aspetti commerciali.

Secondo le linee guida contenute in una bozza di intesa, il periodo di transizione della Brexit durerà circa due anni. Durante questa fase la Gran Bretagna non prenderà parte alle istituzioni Ue e non voterà, ma sarà soggetta alle leggi europee.

Il periodo di transizione vedrà Londra come membro effettivo del mercato unico e dell'unione di consumatori. Una volta che la Brexit sarà effettiva, verranno implementati gli accordi commerciali tra le parti. I negoziati sugli accordi commerciali prenderanno il via immediatamente.

In occasione dei prossimi incontri i vertici Ue adotteranno linee guida aggiuntive sulle relazioni future.

Nel corso di una conferenza stampa con il premier britannico, Theresa May -- tenutasi all'alba, dopo la nottata di trattative -- il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha detto di ritenere che le trattative sulla Brexit abbiano compiuto progressi "sufficienti" per entrare nella seconda fase, che sarà dedicata agli accordi commerciali.

"La Commissione ha formalmente deciso di segnalare al Consiglio europeo che sono stati compiuti progressi sufficienti sui termini del divorzio", ha affermato Juncker, Il presidente della Commissione Ue, peraltro, ha sottolineato che resta ancora molto lavoro da fare.

May, da parte sua, ha detto che l'accordo siglato nella notte con Bruxelles rappresenta un passo in avanti significativo, aggiungendo di puntare a una partnership profonda e speciale con l'Ue.

La premier britannica ha spiegato che i tribunali dell'isola potranno applicare le leggi Ue e che gli accordi finanziari sono favorevoli ai contribuenti.

Secondo la premier di Londra, un accordo con la Ue potrebbe essere siglato in occasione di un vertice che si terrà la prossima settimana.

May, inoltre, ha garantito che non ci saranno frontiere invalicabili con l'Irlanda e non vi saranno barriere ai commerci lungo le direttrice nord-sud ed est-ovest.

Da Dublino, il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha confermato che l'intesa raggiunta a Bruxelles garantisce pienanmente che non verranno creati confini rigidi tra Irlanda e Gran Bretagna.

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha detto che l'Ue è pronta ad avviare i negoziati per avviare il periodo di transizione aggiungendo, però, che Londra deve essere più chiara su come immagina le relazioni tra le parti dopo il divorzio.

Tusk ha sottolineato che la Gran Bretagna dovrà rispettare le leggi europee durante la transizione, nonché implementare gli impegni di bilancio e rispettare il controllo giudiziario di Bruxelles; nello stesso tempo, però, Londra non potrà più avere voce in capitolo nelle decisioni adotatte dagli altri 27 stati.

"Siamo pronti a dare vita a una partnership stretta Gb-Ue nel commercio, nonché nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale, in materia di sicurezza, difesa e politica estera", ha spiegato Tusk. A giudizio del presidente del consiglio europeo, si è discussotroppo a lungo di come divorziare ma la parte più complessa sarà stabilire le nuove relazioni.

Pioggia di reazioni all'accordo siglato tra Bruxelles e Londra. Il ministero degli Esteri francese ha detto che sta prevalendo il buon senso. David Davis, ministro britannico con delega alla Brexit, parla di un grand passo in avanti, mentre il ministro delle Finanze di Londra, Philip Hammond, ha affermato di attendersi una spinta all'economia per effetto dell'uscita dall'Ue. Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese, ha commentato positivamente il passaggio alla seconda fase, ma ha notato che "il diavolo si nasconde nei dettagli e ora le cose diventeranno più difficili. Se la Brexit sta prendendo corpo (e speravo non accadesse) restare in un mercato unico e in un'unione di consumatori è l'unica scelta sensibile. Qualunque accordo speciale per l'Irlanda del Nord deve essere a disposizione delle altre nazioni britanniche". Soddisfazione è stata espressa anche dal primo ministro irlandese.

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