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INTERVISTA - Il nuovo regolatore finanziario del Vaticano promette trasparenza

Pubblicato 03.07.2020, 14:35
Aggiornato 03.07.2020, 14:36
© Reuters. President of the Vatican's Financial Information Authority (AIF) Carmelo Barbagallo gestures during an interview

di Philip Pullella e Stefano Bernabei

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Il nuovo presidente dell'autorità di vigilanza finanziaria del Vaticano è convinto che la stagione in cui si "lavavano i panni sporchi in famiglia" è ormai alle spalle e definisce un cambiamento epocale il nuovo codice sugli appalti introdotto a inizio giugno con motu proprio da Papa Francesco.

Carmelo Barbagallo è da poco più di sette mesi a capo dell'Aif, l'Autorità di informazione finanziaria del Vaticano, dopo aver trascorso i precedenti 40 anni al di là del Tevere – qualcuno direbbe in un'altra grande chiesa – in Banca d'Italia, fino a diventare capo della vigilanza di Via Nazionale, da dove ha gestito una delle fasi più turbolente della storia bancaria italiana.

Dietro la scrivania del suo ufficio a qualche decina di metri dalla residenza di Santa Marta, alloggio del Pontefice, rigira tra le dita una penna biro della Banca d'Italia. Sorride. "Scrivono benissimo", dice.

Da via Nazionale ha portato con sè, spiega in un'intervista a Reuters, l'approccio e i metodi della vigilanza, assieme a tre qualità: "prudenza, chiarezza strategica e determinazione".

Cita due recenti scandali che sono stati rivelati dallo stesso Vaticano e non prima scoperti dai media, come segnale di come le cose stiano cambiando.

Il primo è stato un affare opaco di un investimento immobiliare a Londra, su cui è ancora in corso un'indagine iniziata lo scorso anno. L'altro riguarda l'inchiesta, le perquisizioni e il commissariamento della Fabbrica di San Pietro, l'organismo che gestisce la basilica del Vaticano.

"Uno potrebbe pensare, e chissà che in passato non ci fosse stato qualcuno tentato dal pensarlo, che è meglio lavare i panni sporchi in famiglia, quindi non far emergere nulla. Io penso di no, penso che viceversa bisogna essere forti per gestire ciò che può essere conseguente a far emergere il problema ed essere altrettanto forti per evitare che la cosa si ripeta", dice Barbagallo.

L'ex numero uno della vigilanza di Via Nazionale arriva in Vaticano a fine novembre, "chiamato a dare una mano" all'indomani dello scandalo dell'immobile di Londra che aveva portato, lo scorso anno, alla sospensione di 5 funzionari e all'azzeramento del vertice dell'Aif.

Barbagallo arriva con un Aif decapitato e a pochi mesi dalla attesissima visita, prevista in aprile e poi rinviata al prossimo 29 settembre a causa del Covid-19, degli ispettori di Moneyval, il comitato di esperti del Consiglio d'Europa in visita in Vaticano per la seconda volta dopo quella del 2012. Stavolta dovranno valutare i progressi e l'efficacia nelle misure antiriciclaggio e nel contrasto al finanziamento del terrorismo.

"Serviva una persona di esperienza che non si mettesse le mani nei capelli. Io mi sono rimboccato le maniche", racconta, ricordando che tra le prime conseguenze delle perquisizioni della Gendarmeria negli uffici Aif, con il sequestro di documenti e computer, c'era stata la sospensione dell'autorità dal gruppo Egmont, il forum che raccoglie le unità di intelligence finanziarie di tutto il mondo. Il timore è che informative riservate di altre intelligence fossero state svelate.

In realtà, spiega Barbagallo, è stato poi chiarito a Egmont che quegli standard di sicurezza non erano stati violati, ma per il futuro è stato determinante accordarsi con il Promotore di Giustizia con il quale è stato sottoscritto un protocollo nel quale si stabilisce che l'eventuale sequestro di materiale riservato avverrebbe seguendo gli standard stabiliti da Egmont.

"Per queste ragioni Egmont ha rimosso la sospensione dopo due mesi, tra l'altro con Natale di mezzo, quindi in meno di un mese di lavoro".

Subito dopo scoppia l'emergenza Coronavirus. "Covid ha significato e significa che le differenze economiche si stanno allargando. Che c'è tanta gente bisognosa e per la criminalità ci sono grandissime occasioni di profitto. Quindi grandi occasioni di riciclare. E' ovvio che c'è massima attenzione e per questo mi sono attivato nel sensibilizzare tutti".

Ripresa la collaborazione internazionale, Barbagallo ha anche lavorato per consolidare approcci e metodi di vigilanza sia per l'attività di antiriciclaggio sia per le finalità di natura prudenziale, cioè le valutazioni dei vari rischi. Per questo, dice, a breve verranno rese pubbliche due specifiche guide di vigilanza da poco approvate dall'Aif.

Nel frattempo è partita a maggio la prima ispezione generale di tipo prudenziale sullo Ior, la banca vaticana.

"Per me era indispensabile, non avendo io una conoscenza diretta dello Ior. Verificato che non erano ancora state fatte ispezioni di questo tipo ho pensato fosse l'occasione giusta per avere un'informazione fresca sullo Ior, che peraltro si vede che ha fatto passi importanti. Non mi aspetto brutte sorprese. Poi qui si lavora per vedere se ci sono punti di debolezza, per individuarli e per essere capaci di rimuoverli".

Tra pochi mesi poi arriva l'ispezione di Moneyval, che il 29 settembre torna nella Città del Vaticano dopo la prima ispezione del 2012 che fu necessaria per l'ammissione nella white list dei Paesi virtuosi nell'antiriciclaggio.

"Adesso verranno a verificare se le cose stanno funzionando. Io spero e sono sicuro che vedranno che le cose sono state fatte bene. Noi saremo qui per spiegare e la volontà è di essere totalmente trasparenti e corretti. Non avremo difficoltà nell'adottare le buone raccomandazioni che ci potranno dare".

Questa visita ispettiva di Moneyval è l'inizio di una interlocuzione con il Vaticano che si chiuderà dopo parecchi mesi a Strasburgo in una seduta plenaria. Lì la giurisdizione vaticana deve essere rappresentata da un capo delegazione e l'Aif, nella persona di Barbagallo, sarà il capo delegazione.

© Reuters. President of the Vatican's Financial Information Authority (AIF) Carmelo Barbagallo gestures during an interview

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(in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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