PARIGI (Reuters) - Stati Uniti e Israele hanno annunciato la loro uscita dall'Unesco, dopo che Washington ha accusato l'organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura e l'educazione di pregiudizi anti-israeliani.
Il ritiro degli Stati Uniti, che dovrebbe provvedere a un quinto del finanziamento dell'Unesco, è un duro colpo per l'organizzazione con base a Parigi.
"Questa decisione non é stata presa alla leggera e riflette le preoccupazioni degli Stati Uniti per gli arretrati crescenti con l'Unesco, la necessità di una riforma dell'organizzazione e i continui pregiudizi anti-israeliani", spiega in una nota la portavoce del Dipartimento di Stato Usa Heather Nauert.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha poi annunciato che anche Israele si sta preparando ad uscire dall'Unesco, definendo la decisione assunta qualche ora prima dagli Stati uniti "coraggiosa e morale".
Il direttore generale dell'Unesco Irina Bokova ha manifestato la propria delusione: "In un momento in cui i conflitti continuano a lacerare le società in tutto il mondo, è molto spiacevole il ritiro degli Stati Uniti dall'agenzia delle Nazioni Unite che promuove l'educazione alla pace e che protegge la cultura sotto attacco".
"Questa è una perdita per la famiglia delle Nazioni Unite. Questa è una perdita per il multilateralismo", ha aggiunto.
Washington ha sospeso i propri versamenti all'Unesco già dal 2011, quando l'organizzazione ammise la Palestina come membro. Gli Stati Uniti e Israele erano tra i 14 dei 194 membri dell'organizzazione che hanno votato contro l'ammissione della Palestina. Gli arretrati di Washington, rispetto agli 80 milioni di dollari l'anno che dovrebbe versare, superano a oggi i 500 milioni.