di Robin Emmott
BRUXELLES (Reuters) - Alexander Lukashenko non è il presidente legittimo della Bielorussia, ha riferito l'Unione europea, aggiungendo che il giuramento improvviso di ieri è andato direttamente contro la volontà del popolo.
La cerimonia non ha fatto altro che accelerare i piani della Ue per boicottare Lukashenko a seguito delle elezioni contestate del 9 agosto, in un quadro in cui il Parlamento europeo aveva già deciso di non riconoscere il leader veterano come presidente del Paese a partire da novembre, alla scadenza del mandato.
"La cosiddetta 'inaugurazione' ... e il nuovo mandato preteso da Aleksander Lukashenko mancano di qualsiasi legittimità democratica", si legge in una nota dei 27 Paesi del blocco.
"Tale 'inaugurazione' contraddice direttamente il volere di gran parte della popolazione bielorussa, che ha espresso il proprio malcontento con numerose e pacifiche proteste senza precedenti sin dalle elezioni, e serve solamente a inasprire la crisi politica in Bielorussia".
La Ue, un importante benefattore per la Bielorussia, ha anche detto che sta "rivedendo le relazioni" con il Paese ed è intenzionata a tagliare i fondi diretti al governo di Lukashenko, destinandoli invece a gruppi di aiuto e ospedali.
Prima delle elezioni la Ue si era impegnata a spendere 135 milioni di euro per progetti in Bielorussia e ha inoltre promesso 53 milioni di euro per la lotta alla pandemia di Covid-19.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)