2 titoli bancari che potrebbero sorprendere in questo clima di tassi in discesa

 | 14.10.2019 11:33

Con la stagione degli utili del terzo trimestre che entrerà nel vivo nelle prossime due settimane, le principali banche statunitensi saranno le prime a finire sotto la lente di ingrandimento.

Gli utili delle grandi banche sono considerati un’ottima cartina di tornasole per l’economia, in quanto i loro risultati dipendono soprattutto dalla direzione dei tassi di interesse, dagli investimenti delle imprese e dai prestiti ai beneficiari retail. La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse due volte da luglio per affrontare l’impatto negativo dello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Proprio parlando di queste difficoltà, Citigroup, JPMorgan Chase & Co e Wells Fargo & Company hanno annunciato minori proventi da tassi di interesse durante la conferenza di Barclays (LON:BARC) a settembre.

Tra le grandi banche statunitensi, le stime medie degli analisti sugli utili per azione 2020 sono crollate del 9% dall’inizio dell’anno, secondo Autonomous Research, in base a quanto riporta il Wall Street Journal.

Il sentimento degli investitori nei confronti dei titoli bancari rispecchia un’incertezza simile. I titoli azionari delle compagnie finanziarie sull’indice S&P 500 sono saliti di circa il 4,6% nel corso dell’ultimo anno, in confronto al rimbalzo del 7,3% dell’indice.

Nelle prossime settimane, gli investitori cercheranno i punti problematici quando le maggiori banche USA cominceranno a pubblicare i risultati. In questo contesto, ci concentreremo sui due nomi seguenti per possibili opportunità di acquisto dopo i loro report sugli utili:

1. Citigroup

Citigroup è uno dei nostri titoli preferiti se si vuole prendere in considerazione un’esposizione al settore bancario. La banca ha costantemente dimostrato di poter tenere sotto controllo i costi e di essere in grado di adattarsi rapidamente alle condizioni di mercato variabili.

Quando la banca ha pubblicato gli utili del secondo trimestre a luglio, ha tagliato i costi più del previsto, mentre la sua divisione consumatori ha registrato il secondo trimestre più forte dal 2013. Le spese sono scese del 2%, più di quanto stimato dagli analisti.