2 titoli petroliferi che pagano dividendi con rendimenti di oltre il 6%

 | 11.10.2019 15:13

In questo ambiente di tassi di interesse bassi è difficile trovare aree dove ottenere rendimenti più alti. I migliori tassi dei certificati di deposito ad ottobre si aggirano al 2,25% per la scadenza a 1 anno, mentre i Buoni del Tesoro USA a 10 anni offrono l’1,57%.

Con tassi così bassi, è naturale che gli investitori alla ricerca di reddito guardino altrove per ottenere ritorni più alti, e un’area da prendere in considerazione è il settore energetico. Per quanto riguarda il rendimento dei dividendi, i titoli petroliferi di solito vanno meglio del mercato. Per spiegare perché offrono rendimenti generosi, in alcuni casi alti fino al 7%, gli investitori dovrebbero capire che vengono pagati per l’esposizione che hanno nei confronti di prezzi del greggio altamente volatili.

Un recente esempio di questo ciclo di espansione e contrazione sui mercati energetici è stato il tonfo del prezzo del greggio cominciato nel 2014, dopo una straordinaria impennata nel decennio precedente in cui il prezzo era arrivato anche oltre i 100 dollari al barile.

Ma il ribasso del 2014 è stato così brusco e doloroso da aver spinto numerosi produttori petroliferi a ridurre o eliminare il loro dividendo con i prezzi che sono crollati. Tenendo a mente questi rischi, gli investitori possono ancora scegliere alcuni affari nel settore energetico. Ecco due candidati da considerare per gli investitori alla ricerca di rendimento:

1. Royal Dutch Shell

Tra i supergiganti petroliferi è difficile ignorare Royal Dutch Shell per quanto riguarda l’ottenere un succoso dividendo. La compagnia paga 0,94 dollari ad azione di dividendo trimestrale, che si traduce in un rendimento annuo del 6,65% al prezzo di ieri.

Ieri il titolo ha chiuso con un rimbalzo di circa l’1% a 57,26 dollari. È crollato di circa il 2% finora quest’anno, dopo l’impennata del 45% dal minimo del 2016. Nell’ultimo aggiornamento della strategia, a giugno, il colosso petrolifero anglo-olandese ha previsto una generazione di denaro molto più forte nei prossimi anni. Ciò potrebbe significare che il produttore sarà in una posizione migliore per alzare il suo dividendo, che ha mantenuto invariato negli ultimi quattro anni.