2008, parte 2

 | 12.07.2016 13:35

Sono in procinto di scoppiare quasi ovunque, sul pianeta, le giganti bolle finanziare create dalle banche centrali durante gli ultimi due decenni.

Gli esempi più recenti sono i titoli di banca il cui valore si disgrega progressivamente sia in Italia che altrove in Europa e l’improvviso congelamento di tre fondi immobiliari che bloccano £9 bilioni in GB.

Brexit è da considerare come un semplice acceleratore di un processo già avviato vent’anni fa e con origine di tutt’altra natura; uno specchietto per le allodole

Se questo periodo assomiglia sempre di più a quello di agosto 2007 è perché gli eventi che lo connotano sembrano effettivamente ripetersi.

Se ricordate quel periodo, quando entrarono in azione i tassi variabili sui mutui e il valore del sottostante degli MBS e quindi dei CDO crollò a causa dell’incremento delle inadempienze, vi ricorderete come la banca d’affari Bearn Stearn, invece di guardare a cio’ che stava succedendo e chiedersi come mai il valore dei CDO crescesse nonostante i mutui subprime sottostanti andassero fallendo, convinta di portare a termine un buon affare, decise di aumentare la sua esposizione e leverage su quegli asset.

A breve scadenza si scoprì, purtroppo, che il mercato era drogato e falsato da un mix di frode e stupidita’ che culmino’ nel crash della stessa Banca di investimento e di Lehman.

L’indice S&P crollò del 9% e rimase in tendenza negativa sino a settembre 2008.

L’aspetto ironico della faccenda sta nel fatto che i super ottimisti (come lo fu allora il management di Bear Stearn) sostengono oggi che non esiste nessuna lezione da trarre dalla grande crisi finanziaria.

Questa è una situazione indotta da un fenomeno che io definisco come “miopia del daytrader” (senza offesa per nessuno, ovviamente) e vi spiego perche’.

Durante gli ultimi dieci anni il CPI è cresciuto del 2.20% mentre i T-Bond a 10 anni hanno, in queste settimane, toccato un rendimento del 1,38%, che nasconde però, a causa dell’inflazione, un rendimento reale del -1%.

L’affermazione che possiamo approfittare di un buon P/E ratio ci induce a pensare che i tassi cosi’ bassi (o negativi in qualche caso....Draghi docet) siano una condizione permanente.

Ma perche’ tassi negativi? E cosa stanno causando?

Guardiamo la situazione del debito pubblico mondiale e capiremo subito come tassi negativi e QE abbiano creato la più grande bolla finanziaria di tutti i tempi (circa $550 trilioni) ed i colpevoli di questo stato di cose, sono adesso le banche centrali.

Facciamo un’analisi delle 4 più grandi economie mondiali e in particolare delle tre non americane: Giapponese, Cinese ed Europea.

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La situazione si può esemplificare come segue: Il Giappone si trova ormai in stato di bancarotta tecnica; La Cina costituisce lo schema di Ponzi (catena di sant’Antonio) del credito e costruzione piu’ monumentale della storia umana; l’Europa è strozzata dal costo del suo welfare e dalle inarrestabili politiche degli sprechi, soprattutto per quanto riguarda Italia.

Il Giappone si ritrova con un rapporto debito/PIL del 230%. Seconda la Grecia con il 177% italia quarta con il 133%.