2008, parte 2.1

 | 21.07.2016 09:03

Intitolo parte 2.1 perché, dato l’interesse riscosso da questo argomento, vorrei affrontarlo con maggiore dettaglio, sperando di non cadere nella trappola della ridondanza.

L'anno scorso il Giappone ha perso altre 272.000 persone della sua popolazione e questo dato suona come un risoluto declino demografico, verso il suo destino di vecchia colonia in bancarotta.

Allo stesso tempo, il rendimento obbligazionario a 40 anni, durante gli ultimi sei mesi, è stato sorprendente ma, se pensiamo che quello a 20 anni ha già svoltato in area negativa, questo la dice lunga sulle possibilità di rimborso dello stesso.

Posso davvero affermare che il Bond giapponese si è trasformato in una fiche a rischio zero per quegli scommettitori che raccolgono col cucchiaio qualunque probabilità di rendimento nei bond per poi venderli alla BOJ a prezzi più elevati, e sempre più alti.

Perché’ a rischio zero? Questo perché la BOJ, già in possesso di 426 miliardi di yen di JGB, acquisterà 80 miliardi di yen l'anno, nel quadro della politica attuale, dando tutte le indicazioni di forte rialzo del tasso di acquisto, sfociando nella tanto desiderata politica dell’ “Helicopter money”.

Sicuramente, Kuroda passerà alla storia come il più stupido dei governatori di banca centrale di tutti i tempi che a fianco degli altri super geni come Yellen e Draghi distruggerà (già fatto in realtà) il mercato dei titoli a reddito fisso.

Questo perché il continuo rialzo dei prezzi dei bond porta I gestori di fondi obbligazionari (ormai disperati) a ricercare rendimenti più elevati altrove, senza re iniettare il cash nell’economia, così come si vorrebbe nei piani della BOJ.

In un articolo di qualche giorno fa il Wall Street Journal cita testualmente: “il bond 35 anni è allo stremo", aggiungendo le parole di un manager di un fondo europeo, che spiega perché tutto sta andando in tilt:

Neil Dwayne, strategista globale presso Allianz (DE:ALVG) Global Investors, sta ancora comprando nonostante, affermi in una sua intervista: "Ogni articolo di analisi che facciamo sul mercato obbligazionario, ci dice che questi strumenti sono strutturalmente sopravvalutati”.

Nel contempo i gestori setacciano gli strumenti finanziari dell’intero pianeta, alla ricerca di rendimenti.

Questa corsa planetaria al rendimento, mette Janet Yellen in una posizione migliore rispetto agli altri della cricca.

Lei e il suo staff continuano a insistere sul fatto che 3.5 miliardi di dollari di acquisto di obbligazioni non hanno finora prodotto alcun grave segno di sopravvalutazione o bolla che sia.

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Ma, per grazia di Dio, vorrei proprio sapere che cosa pensa che stia accadendo nel mercato degli strumenti del Tesoro USA in questo momento?

Nel corso degli ultimi sette anni, la Fed ha fatto il suo meglio per guidare i rendimenti del Tesoro degli Stati Uniti nel seminterrato della plausibilità economica.

E aggiungo che gli investitori istituzionali che continuano ad accumulare un sempre maggior quantitativo di USA T-Bond, rischiano seriamente che gli “restino sul groppone”.