2022: un anno di record negativi

 | 03.01.2023 16:02

  • Il 2022 è stato un anno funesto, sia per i bond che per le azioni
  • Nell’ultimo trimestre dell’anno, il dollaro li ha seguiti a ruota ed è crollato
  • I rischi restano alti nel 2023, la storia dimostra che un bear market non tocca mai il fondo all’inizio di una recessione
  • Wall Street ha chiuso il suo anno peggiore in oltre un decennio.

    Se dovesse verificarsi una grave recessione nel 2023, l’azionario potrebbe essere destinato ad un’altra flessione. La storia dimostra che un bear market non tocca mai il fondo all’inizio di una recessione. Le recessioni tendono a colpire pesantemente i titoli azionari. In effetti, l’indice S&P 500 è sceso ad una media del 29% durante le recessioni dalla Seconda Guerra Mondiale.

    Inoltre, il rialzo del dollaro contro le altre valute quest’anno ha colpito gli utili di molte compagnie USA. Il biglietto verde ha ridotto parte dei guadagni nelle ultime settimane, ed un continuo calo dipenderà in parte dalla percezione degli investitori di quanto sia interventista la Fed rispetto ad altre banche centrali globali.

    Un dicembre insolito

    La volatilità è aumentata a dicembre con sei cali di oltre l’1% per l’S&P 500.

    Per fare un paragone, il 2022 si piazza al terzo posto per numero di sedute di dicembre in calo dell’1% o più (secondo solo al 2008 e 2018), in linea con 1973, 1974, 2000 e 2002.

    Il Nasdaq ha registrato -8,73%, arrivando al terzo posto per il peggior dicembre della storia, dopo il 2002 (-9,7%) e il 2018 (-9,5%).

    Storicamente, il Nasdaq registra il suo massimo annuale, in media, nel 176esimo giorno di scambi, cioè a metà settembre. Quest’anno è stato all’inizio di gennaio, cosa insolita, e ci sono stati solo altri cinque anni in cui il massimo annuo è stato registrato nelle prime due settimane (nel 2008 è stata l’unica volta in cui l’ha segnato nel primo giorno di scambi dell’anno).

    Per quanto riguarda il minimo, solitamente in media si ha nel 90esimo giorno di scambi, e solo quattro volte si è registrato nelle ultime due settimane dell’anno (2022, 2020, 2018 e 1973). Sono stati gli unici quattro anni nella storia del Nasdaq in cui il minimo si è toccato a dicembre.

    L’unico anno con una situazione simile per il Nasdaq (massimo nelle prime due settimane e minimo nelle ultime due) è stato il 1973.

    Inoltre, per trovare un anno in cui il Dow Jones Industrial Average ha battuto il Nasdaq con un margine così ampio, bisogna tornare alla bolla delle dot-com.

    Calo trimestrale record del dollaro

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    L’indice del dollaro ha registrato il calo trimestrale maggiore dal 2010 ed è scambiato vicino al livello più basso sei mesi dopo essersi staccato dal massimo storico del 28 settembre.

    Tuttavia, sebbene il biglietto verde sia sceso di oltre l’8% dal picco, è salito di oltre il 6% dalla fine del 2021, la performance su base annua migliore dal 2015.

    Tra le valute del G-10, dollaro neozelandese e corona norvegese sono state le più forti, entrambe con oltre +10% questo trimestre.

    Anche bond ed hedge fund registrano record negativi

    Il 2022 è stato uno degli anni peggiori della storia per i bond, con l’iShares Core U.S. Aggregate Bond ETF (NYSE:AGG) che ha perso il 16%.

    Non ci sono mai stati due anni consecutivi di ribassi per la classe di asset, quindi il binomio 2021/2022 ha fatto qualcosa di mai visto prima.

    E, ovviamente, questo ha fatto scendere i famosi portafogli 60/40, composti al 60% da azioni ed al 40% da bond, in media del 16,7% nell’anno, il secondo anno peggiore dall’inizio delle rilevazioni (1976), superato solo dal 2008.

    Non è tutto. Con una perdita media del 6,5%, anche gli hedge fund hanno registrato l’anno peggiore dal 2008.