3 possibili eventi che potrebbero innescare un aumento della volatilità

 | 27.09.2021 10:45

  • China Evergrande (HK:3333) resta una minaccia per i mercati globali
  • Gli analisti indicano una debolezza dei mercati prima del mese più volatile dell’anno.
  • Aspettiamoci che la volatilità dei mercati resti ai livelli visti la scorsa settimana almeno fino al 30 settembre, alla chiusura del terzo trimestre. Nelle scorse settimane abbiamo assistito ai maggiori rialzi e ribassi degli ultimi mesi, e questa volatilità potrebbe durare fino al momento in cui i politici dovranno approvare il rilascio di fondi federali a Washington.

    Tuttavia, se questa sarà una settimana calma, allora c’è motivo di credere che sia la calma prima della tempesta. Oltre al rischio di uno shutdown del governo, potrebbe arrivare uno tsunami da Evergrande

    Un terzo possibile catalizzatore potrebbe arrivare dagli interventi della Fed. Il Presidente Jay Powell testimonierà davanti al Congresso e gli altri policymaker terranno degli interventi durante gli eventi.

    Anche il rilascio degli utili potrebbe fornire delle opportunità di trading, culminate dai dati NFP di venerdì sull’occupazione non agricola. Venerdì verranno pubblicati anche i dati settimanali sul COVID che potrebbero influenzare i trader.

    Ottobre è un mese volatile per l’azionario. Questo mese registra il 36% di volatilità in più rispetto alla media, secondo Sam Stovall, direttore strategie investimenti presso CFRA. Stovall definisce ottobre come un “mese sismico”, in cui la “volatilità è maggiore e ci sono molti rimbalzi, correzioni e mercati rialzisti che iniziano o finiscono in questo mese”.

    Stovall indica anche che gli indicatori tecnici segnalano una distribuzione: un termine che si riferisce allo smart money che vende  dumb money, creando un top, come il fatto che “molti titoli siano scambiati sotto la media mobile su 200 giorni”.

    Solo il 59% delle azioni sul New York Stock Exchange restano al di sopra della media mobile su 200 giorni, o in uptrend, secondo il Wealth management Wellington Shields, un indicatore ribassista. In altre parole, gli indici sono in salita solo le aziende maggiori, in quanto la partecipazioen scende e così anche il supporto. Secondo Wellington “la regola è che quando il dato su 200 giorni crolla da sopra l’80% a sotto il 60%, solitamente continua a scendere sotto il 30%”.

    Studiamo l’indice S&P 500 da diverse angolazioni. Teniamo presente che gli analisti sis ono riferiti a titoli singoli, che non seguono l’indice. Vediamo se possiamo trovare dei crack nell’indice stesso.