4 motivi per cui il dollaro è destinato a durare

 | 20.04.2023 12:56

  • Il dollaro sarà estremamente difficile da rimpiazzare per quattro ragioni: stato di diritto, mercati finanziari liquidi e potenza economica e militare.
  • Il 60% delle riserve monetarie globali sono in dollari, e circa il 90% degli scambi avviene in dollari.
  • Nessun’altra moneta o blocco di monete, o valuta appoggiata dall’oro, o il bitcoin, al momento è un candidato sostenibile a rimpiazzare il dollaro come valuta di riserva globale.
  • I media ancora una volta ipotizzano che la negligenza finanziaria dell’America risulterà in una nuova valuta di riserva globale. Come si legge nel nostro articolo precedente:

    “Non ci contate. Le notizie sulla morte del dollaro come valuta di riserva mondiale circolano da molto tempo”.

    Ci sono quattro importanti ragioni per cui trovare un rimpiazzo sarà difficile.

    E queste quattro ragioni potrebbero far sì che la morte del dollaro non avverrà tanto presto.

    1. Lo stato di diritto

    Lo stato di diritto contribuisce ad assicurare che a cittadini ed istituzioni USA siano garantiti diritti umani, di proprietà, di contratti e procedurali. Sebbene molte nazioni dicano di avere simili procedure legali, poche reggono il confronto con gli standard statunitensi. Il sistema legale protegge allo stesso modo gli stranieri con dollari ed altri interessi finanziari e legali negli Stati Uniti.

    Dal punto di vista della valuta, è il sistema giudiziario a governare sulle dispute finanziarie. È indubbiamente imperfetto e di parte. Come hanno scoperto Russia, Iran ed altre nazioni, il governo statunitense confischerà i loro dollari se ritiene che sia nel suo miglior interesse. Sebbene simili azioni incrinino il valore dello stato di diritto, quasi tutte le nazioni estere sono fiduciose che il sistema statunitense assicuri loro la capacità di possedere e fare transazioni in dollari. Inoltre, leggi e norme offrono fiducia nel corretto funzionamento dei mercati statunitensi da cui dipendono fortemente per soddisfare i bisogni di prestiti ed investimenti.

    Chi pensa che Cina, Russia ed Arabia Saudita possano mettere insieme una valuta di riserva, deve farsi una domanda. Se foste il leader di una nazione, lascereste i fondi nel loro sistema bancario o vi fidereste del loro governo? E soprattutto, pensate che queste nazioni si fidino l’una dell’altra?

    2. Mercati liquidi

    Da un punto di vista operativo, la dimensione e la liquidità dei mercati finanziari statunitensi e la facilità con cui gli stranieri possono prendere in prestito e investire dollari sono importantissime.

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    Gli stranieri che effettuano scambi commerciali globali hanno bisogno di dollari. Quindi, li posseggono ed hanno la capacità di prenderli in prestito. Gli scambi internazionali richiedono un sistema finanziario con immensa liquidità. Inoltre, più un mercato è liquido, minori sono i costi di prestito, investimento e copertura.

    Da questo punto di vista, gli USA non sono secondi a nessuno. I mercati dei bond USA sono considerati i più profondi e più liquidi al mondo. Rappresentano quasi il 40% di tutti i bond in circolazione nel mondo.

    3. Potenza militare

    Un fattore chiave che ha permesso ad Europa e Giappone di riprendersi in fretta dalla Seconda Guerra Mondiale è stata la capacità di prendere in prestito dollari e usarli per la ricostruzione. Inoltre, non hanno dovuto rifortificare i loro eserciti per un’altra guerra. L’America li avrebbe coperti in caso di invasione. Di conseguenza, esistono oltre 750 basi militari statunitensi in più di 80 paesi.

    Pensiamo alla situazione in Ucraina. La sua difesa contro la Russia è finanziata e supportata dagli Stati Uniti. Cosa potrebbe succedere se l’Ucraina cominciasse a commerciare in yuan o euro? Pensate che l’America continuerebbe a dargli il supporto di cui ha disperatamente bisogno? L’Ucraina può permettersi di rinunciare a usare dollari per i commerci? La risposta a entrambe le domande è decisamente no.

    Il grafico sotto mostra che gli USA rappresentano circa l’80% degli aiuti militari all’Ucraina.