5G: tre azioni del FTSE Mib che potrebbero trarne beneficio

 | 15.04.2021 16:08

Ecco come puntare sugli sviluppi della tecnologia 5G in Italia con alcune blue chip di Piazza Affari. Scopriamo insieme quali sono i titoli attivi nel settore o che potrebbero trarne beneficio.

La quinta generazione della connettività sta entrando poco alla volta nella vita di tutti i giorni. Il 5G non sarà soltanto un’evoluzione del 3G e del 4G, ma rappresenta un vero e proprio salto di paradigma verso un futuro nel quale tutto sarà connesso. Non è soltanto una questione di quantità di banda in download e upload, ma soprattutto il modo di gestire le comunicazioni e la copertura, rendendo le reti più intelligenti ed in grado di integrare realmente le persone e l’Internet Of Things all’interno di un unico ecosistema informativo.

Il governo Draghi intende aumentare a circa 6,7 miliardi – dai 4,2 miliardi previsti nella bozza approvata a gennaio - i fondi destinati, nell'ambito del Recovery Plan, a promuovere lo sviluppo di reti a banda larga, 5G e satellitari, si legge su Reuters. L'esecutivo, spiegano le fonti, sta inoltre predisponendo scenari alternativi al piano “rete unica” promosso dal Tesoro nel precedente governo Conte, che punta ad integrare le reti fisse di accesso di Telecom Italia (MI:TLIT) e Open Fiber, controllata da ENEL (MI:ENEI) e Cassa Depositi e Prestiti.

Un primo scenario, elaborato dal ministro dell'Innovazione Vittorio Colao, è basato sul principio di neutralità tecnologica: le connessioni ultraveloci sarebbero garantite utilizzando, a livello territoriale, le migliori tecnologie disponibili, non solo la fibra ottica ma anche il 5G e il Fixed Wireless Access (FWA). Un secondo scenario prevede invece la nascita di una rete unica "a perimetro ristretto": Open Fiber in questo caso si integrerebbe con Fibercop, società controllata da Telecom Italia e partecipata dal fondo KKR e da Fastweb , in cui l'ex monopolista ha fatto confluire la rete secondaria in rame ed in fibra, il cosiddetto “ultimo miglio”, che va dagli armadi fino alle abitazioni.

Ma Telecom Italia non è l’unico titolo a Piazza Affari che potrà beneficiare dalla rivoluzione 5G. Di recente Leonardo e l’operatore telefonico inglese O2 hanno stretto una partnership per studiare nuove applicazioni della tecnologia 5G privata nell’ambito della difesa e della sicurezza. Le due aziende ritengono che il potenziale del 5G possa soddisfare sia gli elevati standard di sicurezza del settore della difesa sia fornire garanzie di protezione all’interno delle infrastrutture digitali delle aziende. Si tratta della prima iniziativa dell’Innovation and Technology Incubator Center di Leonardo in Scozia.

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Un’altra azienda italiana attiva in questo settore è ENI (MI:ENI). Il futuro del Cane a sei zampe ruota attorno ad Hpc, cloud, edge e intelligenza artificiale. Il nuovo supercomputer industriale Hpc6 di ENI arriverà nel 2023, con l’obiettivo di una capacità elaborativa sicuramente superiore ai 100 petaflop/s (un milione di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), rispetto ai 51,7 petaflop/s di Hpc5 presentato a inizio 2020. Nel frattempo, l’ICT di ENI - potenza che impiega 1.300 persone nel mondo - lavora su soluzioni di cloud ibrido parallele e punta sull’edge computing. Intendendo la digitalizzazione non solo come supporto abilitante, ma come traino per l’evoluzione del settore, rendendo possibili nuovi modelli di business, soprattutto nella transizione energetica verso fonti a basse emissioni di carbonio, in linea con l’obiettivo del gruppo guidato dall’AD Claudio Descalzi: diventare leader nella vendita di prodotti decarbonizzati al 2050.

Il tema è quindi molto ampio e saranno sempre di più le società che investiranno in questa megatrend. Su questo tema, ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277765959 che ha come sottostanti ENI, Telecom Italia e Leonardo. Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni Leonardo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo italiano attivo nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza.

Leonardo (MI:LDOF): l’analisi tecnica

Il titolo Leonardo mostra segnali di forza nel medio periodo. A Piazza Affari le azioni hanno ripreso la via del rialzo dai minimi registrati in area 4 euro a ottobre 2020. Se si osserva il grafico settimanale dei corsi, si può notare che dall’area di minimi precedentemente menzionata le quotazioni hanno dato il via ad un pattern di massimi e minimi crescenti fino a superare – seppur temporaneamente – la resistenza orizzontale posta a 7,45 euro. Al momento le quotazioni rimangono al di sopra del supporto dinamico espresso dalla trendline ascendente che conta il minimo di ottobre 2020 con quello segnato a gennaio 2021, ora transitante a 6,70 euro. Il superamento della resistenza statica a 7,45 euro darebbe molto margine di manovra al rialzo ai corsi, che potrebbero raggiungere il prossimo livello di interesse per i venditori posto in area 9,80 euro, dove transita il livello dinamico discendente di lungo periodo che conta i massimi registrati a settembre 2017 e febbraio 2020, poco prima dello storno causato dalla pandemia di Covid-19. La positività verrebbe meno con una chiusura stabile al di sotto di area 5,20 euro.