7 Giorni che hanno Mosso il Mercato: cosa ci riserva ora la settimana?

 | 22.04.2024 09:35

La scorsa settimana è stata particolarmente ardua per i mercati finanziari. L'S&P 500 ha chiuso ogni sessione in rosso, registrando così la sua peggiore performance settimanale da oltre un anno. Questa serie di risultati negativi ha spinto l'indice sotto la soglia psicologicamente significativa dei 5.000 punti, un livello che non veniva infranto dal febbraio precedente. Inoltre, l'S&P 500 ha registrato un pullback del 5%, il primo calo di tale entità negli ultimi sei mesi, segnalando l'ampiezza della recente discesa.


La correzione è stata innescata da una serie di dati economici più robusti del previsto e da una Fed che ha mantenuto un tono aggressivo, causando un ripensamento tra gli operatori di mercato riguardo la possibilità di imminenti tagli dei tassi di interesse. Da 6/7 ad uno 1/2 e con un mantra higher for longer tornato nuovamente di voga. Le preoccupazioni geopolitiche e le continue vendite nel mercato obbligazionario hanno poi contribuito a questa atmosfera di incertezza. Queste notizie hanno portato a una sottoperformance di settori sensibili ai tassi di interesse, come i titoli a piccola capitalizzazione e il real estate, incidendo negativamente anche sui mercati obbligazionari.


Il settore tecnologico ha risentito particolarmente delle dinamiche di mercato negative nell'ultima settimana, specialmente i produttori di chip, spesso considerati il motore del rally sull'intelligenza artificiale. Rapporti trimestrali al di sotto delle aspettative di ASML (AS:ASML) e Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM), il maggiore produttore di chip su commessa al mondo, hanno svelato un rallentamento dell'industria. Nella turbolenza generale, Il valore di mercato complessivo delle Magnifiche 7 ha subito una perdita notevole di 950 miliardi di dollari, un ammontare che supera l'intera capitalizzazione del FTSE MIB. NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA), in particolare, ha affrontato una settimana particolarmente difficile sul mercato, con un calo superiore al 14% che ha portato a una perdita di valore quasi pari a 300 miliardi di dollari, un ribasso settimanale di tale portata che non si osservava da agosto 2022.

Questa discesa avvicina l'azienda al territorio del bear market, caratterizzato da una contrazione del 20% rispetto ai massimi precedenti, un fenomeno tuttavia non nuovo per l'azienda anche in tale euforia post lancio di ChatGPT nell'ottobre 2022. A dimostrazione della turbolenza nel settore, l'industria dei semiconduttori nel suo insieme ha registrato una flessione del 9%, segno evidente di un sentiment negativo pervasivo tra gli investitori.