A sole 2 settimane prima del prossimo vertice OPEC, dove andrà il greggio?

 | 18.02.2020 15:47

Non sarebbe mai dovuta andare così. O, almeno, non in base al piano immaginato dai sauditi.

A conclusione dell’ultimo vertice OPEC ad inizio dicembre, il Ministro per l’Energia saudita Abdulaziz bin Salman non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stato costretto a tenere il prossimo prima del previsto.

E invece eccoli qui, i sauditi ed il resto dei produttori membri dell’OPEC, ad aspettare che il loro alleato chiave, la Russia, dia il via libera a quello che sembra essere il taglio della produzione più importante per il cartello. È incredibile ma ogni riduzione della produzione discussa dall’OPEC negli ultimi cinque anni è stata definita critica per il gruppo. Le attuali trattative circa il taglio di 600.000 barili al giorno per bilanciare la domanda persa a causa dell’epidemia di COVID-19 non saranno sicuramente le ultime.

La Russia cerca di massimizzare l’influenza

Le speculazioni sui mercati sono che l’OPEC+ (che unisce i 13 membri originali del cartello e 10 produttori non-membri guidati dalla Russia) arrivi ad un accordo su un taglio nei prossimi giorni o, mal che vada, quando si incontrerà come da programma il 5-6 marzo. Molti sul mercato sembrano pensare che il Presidente russo Vladimir Putin stia solo usando dei trabocchetti per rinviare la sua decisione, al fine di ottenere il miglior risultato possibile quando i tagli saranno suddivisi tra i vari produttori.

Putin non ha detto una sola parola sui tagli ed ha preferito lasciare che il portavoce del Cremlino esprimesse i timori dell’industria russa nell’ultima settimana e mezzo, con i sauditi in apprensione per la sua indecisione ed i prezzi del greggio che sono scesi ancor di più in territorio ribassista prima della ripresa della settimana scorsa.