Abbiamo aggirato una recessione? Il Ftse Mib non si ferma più: i migliori titoli

 | 28.07.2023 08:17

La Fed ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori aumenti, di conseguenza le decisioni continueranno a dipendere dai prossimi dati, Powell ha ribadito che c'è ancora molta strada
da fare per riportare l’inflazione al target del 2%. Con luglio, il FOMC ha alzato i tassi per l’undicesima volta da marzo 2022, portando l’intervallo dei tassi di riferimento tra il 5,25% e il ​​5,5%, livelli che non si vedevano da 22 anni. Nota positiva è la conferma che "l’inasprimento sta funzionando" e che "gli economisti della Fed non prevedono una recessione nel 2023" (vista la resilienza dei dati economici, PIL al 2,4%) ma prevedono un aumento del rallentamento della crescita a fine anno.

Stesso discorso per la Banca Centrale Europea che ha alzato i tassi di 25 punti base al 4,25%, il suo nono aumento consecutivo, come previsto. "L’outlook su economia e inflazione resta molto incerto" evidenzia la Lagarde, inoltre conferma che non ci sarà nessun taglio e che "in base ai dati decideremo se alzare ancora i tassi o faremo una pausa". Il target dell'inflazione resta sempre al 2%.

Passando alla Cina, ha segnalato un maggiore sostegno all'economia e impegno verso il debito del governo locale. Tuttavia, non ha annunciato stimoli su larga scala. Xi Jinping ha
promesso "maggiore sostegno economico e un allentamento delle restrizioni nel settore immobiliare".

Quest'anno nonostante la crisi bancaria USA, i tassi di interesse elevati e il rallentamento dei dati economici, gli investitori continuano ad essere ottimisti, il che sottintende
l'essere rialzisti.

Lo si può vedere dal VIX, l'indicatore che "ormai" tutti guardano, non solo correlato all'S&P 500, ma anche per misurare la paura degli investitori in generale.