Afferrare un coltello che sta cadendo?

 | 20.06.2022 11:53

Fed War

Tanto tuonò che piovve. Per la Federal Reserve il tema dell’inflazione è “particolarmente sentito” come dimostra il fatto che abbiamo assistito al più grande aumento dei tassi degli ultimi 28 anni. Dalle dichiarazioni post meeting emerge come Powell abbia di fatto dichiarato guerra al surriscaldamento della domanda e sia necessario rallentarla. Il problema però è che concentrarsi sui prezzi al consumo o sul tasso di disoccupazione aumenta il rischio di aumenti di tassi oltre il necessario portando alla recessione. La toppa rischia di essere peggio del buco. Attenzione però, Credit Suisse, che si aspetta altri 200 punti base di rialzo dei tassi da parte della Fed entro l’anno, con la BCE al traino, vede un rimbalzo di breve termine dopo giugno del comparto manifatturiero globale. Una rondine potrebbe fare primavera? 

Settimana da record

I mercati hanno reagito negativamente alla Fed War. La scorsa settimana si è chiusa con il Nasdaq in calo del 4,8%, sui minimi da settembre 2020, mentre in Europa tutti i listini hanno registrato perdite superiori al 3%. Milano per una volta non è maglia nera: gli investitori sembrano credere nella capacità della BCE di creare un nuovo meccanismo che faccia da scudo all’allargamento degli spread tra i debiti pubblici del vecchio continente. Ma l’obiettivo è che lo spread svanisca: in una parola Eurobond. Nel frattempo la settimana verrà ricordata per l’S&P 500, entrato ufficialmente nel bear market (dopo avere perso il 5,8% in 5 sedute). Mentre il Dow Jones è sceso sotto i 30mila punti, non succedeva da 1 anno.