Michael Kramer | 28.02.2020 15:26
Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Negli ultimi giorni la volatilità è schizzata tra i timori per il coronavirus che tengono in pugno il mercato azionario. L’indice VIX è arrivato al massimo di 37 il 27 febbraio, con il valore dei titoli azionari colato a picco. Tuttavia, i trader delle opzioni scommettono che l’aumento dei livelli di volatilità comincerà a ridursi nelle prossime settimane. Alcuni dei trader hanno ridotto le scommesse precedenti, mentre altri sembrano stare facendo nuove scommesse.
Potrebbe essere una buona notizia anche per i titoli azionari se i trader delle opzioni si aspettano un calo della volatilità. Potrebbe non indicare che sia stato raggiunto un bottom sul mercato azionario, ma suggerisce che magari i bruschi e violenti movimenti di prezzo potrebbero placarsi.
Si scommette su un’inversione
L’indice sulle opzioni VIX con scadenza il 18 marzo ha visto un brusco calo dei contratti call aperti al prezzo strike di 25 il 27 febbraio. I contratti aperti sono scesi di circa 61.000 unità a 272.000. Secondo i dati sulle opzioni forniti da Trade Alert, le call sono state scambiate su BID per circa 3,40 dollari a contratto. Considerato che le call sono state scambiate su “bid” e l’open interest si è ridotto, si tratta di un segnale del fatto che i contratti sono stati venduti.
Inoltre, i livelli di open interest per le call a 30 del 17 giugno sono saliti di 39.000 contratti. Malgrado l’aumento dell’open interest, i contratti sono stati scambiati su “bid” per 0,70 dollari a contratto, indicando che sono stati venduti. In questo caso, è un segnale del fatto che i trader scommettono che il valore del VIX non sarà superiore a 30 entro la data di scadenza.
Infine, i livelli di open interest per le opzioni put a 20 con scadenza il 18 marzo sono aumentati di circa 21.000 contratti il 27 febbraio. Queste put sono state scambiate su ASK per circa 1,50 dollari a contratto, segnale che sono state comprate. Di conseguenza, l’indice VIX dovrebbe scendere sotto 18,50 affinché i compratori delle call abbiano un profitto.
Backwardation
I segnali del fatto che i livelli di volatilità potrebbero cominciare a scendere cominciano ad essere messi in conto dai mercati. La struttura di termine della volatilità implicita dell’indice S&P 500 si trova ora in backwardation, il che significa che l’attuale volatilità implicita potrebbe essere inferiore in futuro rispetto a questo momento.
Anche lo stesso indice VIX è in backwardation, con i valori che dovrebbero scendere dagli attuali 32 a circa 23 nei prossimi 30 giorni.
Superiore a 30
Storicamente, quando l’indice VIX supera il livello di 30, in genere comporta un calo dei livelli di volatilità nelle settimane successive. È improbabile che stavolta le cose vadano molto diversamente e, se dovesse succedere, sembra logico il fatto che i trader stiano scommettendo su una riduzione della volatilità nelle prossime settimane.
Se la volatilità dovesse cominciare a ridursi ed il VIX dovesse iniziare a perdere valore, indicherebbe che il mercato azionario dovrebbe cominciare ad assestarsi e forse anche a salire nuovamente. Dopotutto, il tempo cura le ferite.
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