Analisi argento (commodity)

 | 26.05.2020 13:23

Anche l’argento non è sfuggito al “sell off” che ha caratterizzato tutti gli asset finanziari tra febbraio e marzo scorsi con gli investitori pronti a vendere qualsiasi cosa in cambio di liquidità. I prezzi del metallo sono infatti scesi in maniera molto repentina dai circa 19 dollari l’oncia fino a 11,60 prima di ripartire, mostrando una correlazione più vicina all’andamento dei mercati azionari rispetto a quella dell’oro, suo parente stretto.

In realtà a parte il veloce movimento ribassista di marzo subito rientrato, l’argento ormai da moltissimo tempo non evidenzia una grande direzionalità come documentato dal grafico mensili con i corsi compresi da molti anni tra i 13,60 e i 19,00 dollari con i prezzi che si stanno ora portando sulla parte alta del range.

Una violazione di 19,00, confermata da una chiusura mensile superiore per evitare falsi segnali come visto lo scorso settembre con le quotazioni arrivate a 19,60 ma poi tornate precipitosamente indietro, consentirà l’inizio di una fase di forza diretta verso il primo obbiettivo a 23,85/24,00 dollari e successivamente verso 26,00 dollari. Inutile sottolineare come un mancato superamento di 19,00 dollari anticiperà nuova debolezza verso 14,00.