Analisi Dax: due indizi, nessuna prova

 | 27.02.2017 12:59


Buongiorno ai lettori di Investing.com,

non fanno più notizia i nuovi record storici delle borse Usa, ormai alla 5 settimana consecutiva di rialzo.

Le percentuali di incremento non sono esaltanti, ma quanto basta per trascinare a nuovi record storici l’indice MSCI world, rappresentativo dell’azionario paesi sviluppati.

Usciti i dati PMI di febbraio, che mostrano letture sopra le aspettative per il manifatturiero di Eurozona (55, massimi a 5 anni) e sotto le aspettative per quello dei servizi Usa, ad una piccola battuta di arresto in attesa del piano di Trump (lettura a 54,3, atteso 55); una lettura mista che non ha per ora influenzato l’andamento degli indici, in rialzo per Usa e piatti per l’Europa.

Sui grafici di molti indici (Germania, diversi emergenti) si formano candele settimanali di possibile debolezza nelle prossime giornate.

Segnali ancora da confermare con eventuali prime rotture ribassiste, ma credibili per posizione e per contesto di forte ipercomprato.

Contestualmente abbiamo assistito in settimana ad ulteriori forte acquisti sull’Oro, ma anche sul Future Euro Bund tedesco, che torna a rendimenti prossimi ai minimi storici (0,2030%).

Un evento non facile da spiegare in un contesto così positivo per l’azionario.

E’ vero che la BCE continua ad acquistare, ma è anche un segnale di timore degli operatori che non può essere sottovalutato.

Ora due indizi non fanno una prova, ma siamo a questi livelli in una fase in cui nel breve il rischio torna ad essere probabilmente maggiore della sempre possibile opportunità incrementale.

h3 Variazioni settimanali/h3