Emanuele Rigo | 04.08.2015 10:38
Il primo giorno di contrattazioni ad Atene dopo oltre un mese di stop ha provocato un vero e proprio crollo verticale con un’apertura in negativo di 23 punti percentuali, poi ridotti a 16 nella conclusione della sessione di ieri. L’effetto sui mercati europei è stato pressoché nullo: non hanno risentito né le principali piazze del vecchio continente, né il mercato obbligazionario che è rimasto tutto sommato fermo.
Spostata l’attenzione sui dati macroeconomici usciti ieri, i risultati dei dati sul comparto manifatturiero sono stati particolarmente incoraggianti: i commentatori di markit economics hanno sottolineato come la ripresa nel vecchio continente sia sul binario giusto e stia migliorando nonostante il problema greco che ha generato incertezza nell’ultimo periodo.
Buone notizie anche dall’altra parte del mondo con la riunione di politica monetaria della Reserve Bank of Australia che ha mantenuto i tassi invariati al 2.00%. Il governatore Stevens ha inoltre rimosso il riferimento alla valuta da svalutare segnale che, secondo l’istituto di Sydney, il dollaro australiano ha raggiunto un livello accettabile. Ovviamente non bisogna dimenticare i fattori esogeni che comunque influiscono e influiranno sulle quotazioni nel medio periodo: elementi presi in considerazione dal consiglio direttivo della RBA, ma che sembrano avere raggiunto un equilibrio sul medio periodo. Tale situazione fornisce anche un punto di vista più chiaro sulla condizione del mercato cinese che ha un legame fortissimo con l’economia di Camberra.
Market Movers
Alle 6:30 in Australia riunione di politica monetaria della RBA che dovrebbe mantenere inviariato l’attuale assetto con i tassi fermi al 2.00%.
Alle 10:30 nel Regno Unito il dato PMI costruzioni atteso in aumento a 58.4 dal 58.1 della lettura scorsa.
Alle 16:00 negli Stati Uniti il dato sugli ordinativi industriali atteso in rialzo a 1.8% dal -1.0% della rilevazione precedente.
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