Emanuele Rigo | 03.02.2015 10:16
È l’ora dei conti, almeno di alcuni di quelli in sospeso: le proccupazioni per il rallentamento globale, incubo e spauracchio del governatore della FED Janet Yellen, si stanno concretizzando e partono proprio dal Pacifico. Con la mossa a sorpresa della Reserve Bank of Australia (la banca centrale australiana ndr) che ieri notte ha tagliato il tasso di riferimento di 25 bps a 2.25% si fanno più insistenti le speculazioni circa il possibile ingresso anche delle economie dell’estremo oriente nella fase di easing globale che ha interessato Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Eurozona. È in particolar modo la Cina che desta il maggiore interesse dopo le voci che si fanno sempre più insistenti circa un possibile easing; oltre ovviamente all’Australia, che dal canto suo ha ancora diverse cartucce nella canna del taglio dei tassi partendo da livelli di riferimento relativamente elevati rispetto agli altri Paesi. Alcuni analisti reputano ragionevole pensare che la RBA possa intervenire ancora durante l’anno fino ad un massimo di due tagli.
Market Movers
Alle 10:30 nel Regno Unito il dato PMI costruzioni atteso a 57.0 rispetto al precedente a 57.6.
Alle 16:00 negli Stati Uniti il dato sugli ordinativi industriali atteso a -2.2% dal -0.7% della lettura scorsa. Alla stessa ora conferenza stampa del membro del FOMC Bullard seguito da Kocherlakota alle 17:45.
Alle 22:45 in Nuova Zelanda il dato trimestrale sulla variazione del numero di occupati atteso stabile allo 0.8% per un tasso di disoccupazione che scende al 5.3% dal 5.4% della rilevazione precedente.
A mezzanotte conferenza stampa del governatore della Reserve Bank of New Zealand Wheeler.
Alle 2:45 in Cina il dato PMI servizi elaborato da HSBC è atteso a 52.8 in ribasso dal 53.4 della rilevazione precedente.
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